Può una istituzione pubblica essere un pessimo datore di lavoro? In teoria, no. Dovrebbe dare l’esempio in tema di rispetto dei diritti del lavoro, che, solitamente , sono ignorati da imprenditori senza scrupoli e senza carattere.
In pratica, succede. Può succedere, infatti, che l’Ars, l’Assemblea regionale siciliana, si faccia recapitare un pignoramento di circa 20 milioni di euro. Perché 76 dei suoi dipendenti, a quanto pare vincitori di concorso, hanno vinto una causa per il riconoscimento degli scatti di anzianità. Si tratta di coadiutori e assistenti parlamentari, in maggioranza.
L’Ars, spiegano alcuni lavoratori, non avrebbe accettato le proposte di transazione avanzate dai legali. Quindi, il decreto ingiuntivo che e’ stato recapitato nei giorni scorsi.
Insomma per fortuna, la giustizia, per quanto maltrattata e sgangherata, funziona, soprattutto su questi temi, che sono poi fondamentali per ogni cittadino.
La cosa scandalosa, però, è che una istituzione non dovrebbe dare questi esempi. Già la Sicilia è piena di imprenditori che fanno i furbetti sugli stipendi e sulle tutele dei lavoratori. Ne approfittano, li spremono e, magari, non li pagano per quello che dovrebbero. Ma di certo, non dovrebbero essere le istituzioni politiche dell’Isola a finire sui giornali per violazioni del diritto del lavoro.
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