Le attivita' culturali della nostra isola sono alla frutta. E il parlamentare regionale del partito democratico si cimenta in una proposta demagogica. Ma pensa veramente che gli operatori del mondo culturale della sicilia non colgano la sua ipocrisia?
Lacrime di coccodrillo atto II: Ferrandelli fa finta di non sapere che dei tagli alla cultura sono responsabili Renzi e il PD
LE ATTIVITA’ CULTURALI DELLA NOSTRA ISOLA SONO ALLA FRUTTA. E IL PARLAMENTARE REGIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO SI CIMENTA IN UNA PROPOSTA DEMAGOGICA. MA PENSA VERAMENTE CHE GLI OPERATORI DEL MONDO CULTURALE DELLA SICILIA NON COLGANO LA SUA IPOCRISIA?
La demagogia da quattro soldi è ormai la cifra di quasi tutta la politica siciliana. Dopo l’onorevole Giuseppe Milazzo (che dice di difendere gli ex Pip di Palermo, mentre il gruppo parlamentare dell’Ars del quale fa parte – Forza Italia – sottobanco fa i ‘succhiotti’ al Governo Crocetta che sta ‘bastonando gli stessi ex Pip), è la volta di un altro ‘scienziato’ del trasformismo politico siciliano: Fabrizio Ferrandelli, Sindaco mancato di Palermo e deputato regionale per ‘responsabilità’ di Mirello Crisafulli che nel 2012 l’ha fatto votare.
Ferrandelli, da buon seguace di certi gesuiti di Palermo, ha ‘orbitato’ con Leoluca Orlando e Rita Borsellino; li ha abbandonati per schierarsi contro la stessa Rita Borsellino al fianco di Giuseppe Lumia e Antonello Cracolici (allora insieme in quel disastro politico e sociale del Governo regionale di Raffaele Lombardo); li ha mollati per farsi eleggere all’Ars da Crisafulli e, per ora, sembra accasato con ‘nuovo’ rappresentato dai renziani di Davide Faraone.
Ferrandelli, che di fatto è schierato con Renzi – ovvero con il Governo nazionale che ha scippato i soldi alla regione siciliana, lasciando senza risorse quasi tutti i protagonisti delle associazioni, enti e fondazioni culturali della Sicilia, annuncia in pompa magna un emendamento alla terza finanziaria regionale. Obiettivo: far recepire alla Sicilia la legge nazionale Veltroni ( la n. 534 dellottobre 1996), che, scrive Ferrandelli, “regola, attraverso alcuni criteri oggettivi, lerogazione di contributi a tutte quelle istituzioni culturali di cui è accertato il rilevante valore culturale. Lemendamento prevede un fondo di 3 milioni di euro e un quarto delle risorse disponibili saranno stabilite annualmente con legge di bilancio”.
Ferrandelli omette di dire chi dovrebbe tirare fuori questi 3 milioni di euro? Il Governo Renzi che ha lasciato a ‘secco’ la Sicilia: O il Governo Crocetta – del quale Ferrandelli è sponsor – cher ha accettato supinamente i tagli del Governo Crocetta?
Non voglio più assistere al suk – dice Ferrandelli – allo spettacolo degradante di centinaia di emendamenti in favore di enti culturali sponsorizzati dai singoli parlamentari per iniziative conosciute o poco note, nobili o semplicemente fruttuose in termini di voti. La legge Veltroni, diciotto anni fa, ha disciplinato, con una cornice chiara e con norme stringenti, lerogazione dei contributi pubblici alle istituzioni culturali di rilevante valore culturale e noi la dobbiamo recepire senza se e senza ma. Solo così riusciremo a dare il giusto valore a chi fa davvero cultura e, nel contempo, smaschereremo chi la utilizza per fini meno nobili.
Tutte belle parole. Che puntano a far credere agli operatori della cultura della Sicilia che lui, Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale ‘specializzato’ in repentini ‘cambi di casacca’ partitica, è a favore della cultura.
Chiedo al governo regionale – conclude con sussiego Ferrandelli – di accogliere questa indicazione e recepire la norma nazionale. Da parte mia e dellintero gruppo del Partito Democratico cè il massimo impegno per evitare che la cultura venga trascinata in un ‘suk’, in un mercato dove si scambiano voti per pseudo iniziative culturali.
Ribadiamo, onorevole Ferrandelli: chi è che dovrebbe ‘cacciare’ questi tre milioni di euro? Ma lei pensa veramente che gli operatori della cultura siciliana non abbiano colto la profonda ipocrisia della sua proposta?