Sull'autostrada si può circolare sia in direzione Messina che Catania con senso alternato. Intanto il primo cittadino di Letojanni nega eventuali casi di abusivismo: «Il pericolo si sapeva da tempo». Ma sull'origine dello smottamento non c'è accordo nemmeno all'interno della giunta regionale
L’A18 riaperta in entrambi i sensi di marcia Sindaco: «Zona ad alto rischio idrogeologico»
«Che la zona fosse a rischio lo si sapeva da tempo. Per un tratto di quattro o cinque chilometri, è interessata da frane e classificata come R4». Mentre è stata da poco ripristinata la circolazione anche in direzione Messina-Catania, è il sindaco di Letojanni, Alessandro Costa, a spiegare come l’area in cui, ieri mattina, uno smottamento ha tagliato in due la autostrada A18 sia da tempo precaria. Al punto da essere classificata dalla protezione civile come R4. Ovvero, a rischio idrogeologico molto elevato. Nessuna costruzione abusiva, invece, secondo l’amministratore pubblico, sulla collina sovrastante il luogo incidentato.
È l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, a confermare la riapertura dell’autostrada anche in direzione del capoluogo etneo. «I mezzi potranno circolare a doppio senso di marcia, lato valle, grazie a una rete paramassi che il Cas sta provvedendo a installare sul guard-rail centrale che separa le due carreggiate». Per giovedì è in programma un tavolo tecnico, al quale, oltre alla Regione e al Consorzio autostrade siciliane, prenderanno parte i sindaci dei Comuni della fascia ionica interessati dalla problematica, per studiare gli interventi da apportare in via più stabile e definitiva. A determinare lo smottamento, è opinione personale di Croce, sarebbe «un fatto tecnico da verificare». Cioè, «non si tratta di una frana» che, diversamente, avrebbe prodotto effetti di portata ben più ampia, ma «il cedimento della sommità del muro di confine. Vecchio di 60 anni e non armato. Questo avrebbe comportato lo scivolamento dei detriti, ostruendo una soltanto delle due carreggiate». Parole che vanno nella direzione opposta rispetto a quelle del collega di giunta Giovanni Pizzo, assessore ai Trasporti che ieri ha commentato: «Stavolta probabilmente la causa è l’abusivismo e non la natura».
«Non ci sono costruzioni abusive – replica il sindaco – quelle alle quali si è fatto riferimento interessano un residence alberghiero autorizzato ben 40 anni fa». Costa risponde anche al Consorzio autostrade siciliane, che ha richiesto una conferenza dei servizi, lo scorso settembre: «Stiamo lavorando per individuare una data. La richiesta faceva riferimento ad altre frane verificatesi in zona. Ce ne sono almeno cinque o sei. Una, risalente allo scorso 2 ottobre, a circa un chilometro da quella di ieri, aveva già determinato la chiusura della carreggiata. Ed è stato un bene, altrimenti ci sarebbe potuto scappare il morto».
Di positivo, sempre secondo la testimonianza del primo cittadino, raggiunto telefonicamente, è che, dopo il caos di ieri con automobilisti bloccati per ore, questa mattina la situazione lungo la statale 114 è migliorata: «Il traffico scorre in maniera fluida, anche grazie alla collaborazione della polizia municipale». Il problema più urgente è costituito dai mezzi pesanti «che sulla 114 non possono transitare per via di un ponte, su un torrente, tra Sant’Alessio Siculo e Santa Teresa di Riva, che non ne consente il passaggio. Per questa ragione – conclude Costa – è stato predisposto il transito obbligato sulla statale 185».