La phiale aurea dal 16 settembre del 2010 è esposta nell’antiquarium del Parco Archeologico di Himera. Lo splendido reperto è stato restituito all’Italia nel febbraio del 1999
La tutela tricolore, la phiale aurea esposta agli Uffizi «Simbolo contro scavi abusivi e commercio illegale»
Dal 19 dicembre scorso la phiale aurea di Caltavuturo, reperto conservato al Parco Archeologico di Himera, sarà esposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze e potrà essere visitata fino a 14 febbraio del prossimo anno. L’esposizione fa parte della mostra La tutela tricolore, dedicata ai custodi dell’identità culturale dell’Italia. Quest’anno il tema principale è rappresentato dai carabinieri del nucleo per la protezione del Patrimonio, fiore all’occhiello per il paese e riconosciuta in tutto il mondo.
Per Francesca Spatafora, direttore del Polo Regionale di Palermo per i Parchi e i Musei Archeologici: «La phiale aurea di Caltavuturo, oggi agli Uffizi di Firenze, è un oggetto prezioso non solo per il suo valore intrinseco e per la sua notevole importanza sotto il profilo storico – archeologico, ma anche per la valenza simbolica rispetto al tema della lotta che da decenni lo stato italiano conduce nel tentativo di arginare gli scavi abusivi e il commercio illegale all’estero delle opere d’arte. L’assegnazione a Himera del prezioso reperto – ha aggiunto – indica inoltre la particolare attenzione dell’Amministrazione Regionale, oltre che per la doverosa e opportuna ricontestualizzazione del reperto nell’ambito del suo contesto di appartenenza e provenienza – il Museo di Himera accoglie infatti i materiali della necropoli e dall’insediamento di Monte Riparato di Caltavuturo – anche per la valorizzazione e lo sviluppo culturale di un territorio, da tempo particolarmente penalizzato sotto il profilo sociale ed economico».
La phiale aurea dal 16 settembre del 2010 è esposta nell’antiquarium del Parco Archeologico di Himera. Lo splendido reperto è stato restituito all’Italia nel febbraio del 1999. L’opera, trafugata dalla Sicilia nel corso di scavi clandestini nel territorio limitrofo il Monte Riparato, è d’oro massiccio (982 grammi). Nella fascia intorno all’omphalos si possono osservare le incisioni di tralci vegetali e foglie d’edera elegantemente intrecciati.