La trattativa Stato-mafia e i ‘santuari’ intoccabili

IN ITALIA CERTE COSE NON POSSONO VENIRE FUORI. PERCHE’ LO STATO ITALIANO E’ QUELLO CHE E’…

Il consiglio che ci permettiamo di dare ai tutori dei santuari intoccabili è quello di sperimentare forme d’intervento più geniali poiché quelli consueti sono ormai scoperti.

Veniamo al fatto. Dopo la estromissione del dottore Luigi De Magistris – oggi sindaco di Napoli, ieri magistrato che aveva avviato l’indagine Why Not, stiamo assistendo alla sistematica distruzione della figura del dottore Antonio Ingroia, colpevole di avere aperto una inchiesta sulla trattativa tra organi dello Stato e la mafia siciliana. Forse è meglio definirla siculo-americana.

Infatti su Antonio Ingroia si sta verificando un attacco concentrico promosso dalla Procura mediante un avviso di garanzia (cioè l’avviso di un procedimento a suo carico) ed un pronunciamento da parte degli organi professionali di Roma e Palermo sull impossibilità dello stesso Ingroia ad esercitare l’attività forense per non avere prestato giuramento.

La considerazione nasce spontanea: quando si osa rivolgere l’attenzione su alcuni santuari improfanabili, o ti fanno saltare in aria col T4, o ti distruggono con campagne di odio e di persecuzione.

Già nel processo appena aperto sulla ‘trattativa’ i difensori degli imputati hanno pregiudizialmente chiesto che talune prove acquisite dalla Procura non possono essere prodotte in udienza, Cioè si vuole ridurre il processo ad una farsa eliminando in via preliminare i documenti probatori più rilevanti. In altri termini, celebrare il processo sul nulla. Un po’ come il processo Why Not nel quale i successori di De Magistris hanno rielaborato l’istruttoria per cui alla fine tutti gli imputati sono stati assolti.

Resta, però, un dubbio: e cioè che questa storia possa finire a tarallucci e vino com’è avvenuto, ad esempio, in Calabria con i fondi europei. Dove sono finiti i soldi europei che la Regione Calabria ha speso per realizzare le opere finanziate con le risorse finanziarie di Bruxelles? Infatti i soldi sono finiti, spesi, ma le opere da realizzare non ci sono. Mistero! Però tutti sono stati assolti.

Lo stesso procedimento sembra configurarsi nel processo Stato-mafia. L’indagine d’incolpazione di Antonio Ingroia in sé non è di rilievo, perchè l’ex magistrato, avuta notizia, ha dovuto per obbligo costituzionale avviare un’indagine. Ma il suo significato ha valore di monito agli altri magistrati che osassero fare il loro dovere sino in fondo. Questi debbono capire che, allorché si trovano davanti possibili indagati che operano nei santuari del potere, debbono fermarsi per tempo.

La nostra impressione è che, adesso, anche il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari,potrebbe avere fastidi. Questi, infatti, ha avuto l’ardire di svelare l’identità del ‘mostro delle stragi’. E questo in Italia non va bene.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Una festa di colori ha animato la mattinata della piazza centrale di Grammichele, in provincia di Catania. «Fai super la raccolta differenziata» è la frase sulle magliette – blu, rosse, verdi e gialle – di migliaia di studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio del Calatino. Tutti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Quannu è a siccu e quannu è a sacco (quando è troppo poco e quando è troppo). La Sicilia non ha moderazione. Si passa agevolemente, piroettando come ginnasti artistici sul cavallo con maniglie (dell’ammore), dalle mostre monstre di Manlio Messina a Cannes allo stand dell’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana al Salone del Libro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]