La storia delle case occupate dalle forze dell’ordine Il Comune ora le rivendica: «Pagheranno un affitto»

«Non è più ammissibile che l’amministrazione comunale consenta che immobili di sua proprietà continuino ad essere occupati da soggetti che non ne hanno il titolo e in più che non pagano il corrispettivo dell’occupazione». Ci va giù duro la giunta Orlando verso chi abita in maniera abusiva da 25 anni i 18 alloggi di via Frasconà e di via Raciti. Gli occupanti, però, non sono indigenti ma appartenenti alle forze dell’ordine. Proprio così: coloro che, nelle parole dell’assessore alla Cittadinanza Solidale Giuseppe Mattina «dovranno d’ora in poi pagare un regolare affitto», sono poliziotti.

Una vicenda incredibile, quella emersa dalla delibera n°351 del 31 dicembre 2019 con la quale l’amministrazione comunale all’unanimità (assente soltanto l’assessore all’Ambiente e Mobilità Giusto Catania) ha deciso di risolvere una questione che va avanti da un quarto di secolo tra assegnazioni, ricorsi in tribunale e personale delle forze dell’ordine che nel frattempo è andato in pensione o è stato trasferito. Col paradosso che a risultare occupanti sono coloro che dovrebbero far rispettare la legge e che magari sono stati responsabili di qualche sgombero. Tutto comincia l’11 novembre 1994 quando la prefettura di Palermo mette a concorso l’assegnazione di alcuni alloggi riservati alle forze dell’ordine, così come disposto da una legge del 1976: si tratta di 139 abitazioni per gli appartenenti alla polizia, 26 per i carabinieri e 22 per la guardia di finanza.

Nel 2006 gli alloggi vengono trasferiti dall’agenzia del demanio al Comune di Palermo (fino ad allora sono stati gestiti dall’Istituto Autonomo Case Popolari). «Avrebbero dovuto essere assegnati secondo l’ordine di una graduatoria approvata il 23 ottobre 1995 dalla competente commissione provinciale», si legge nella delibera. Ma ciò non avviene perché la graduatoria in questione viene impugnata, con l’impossibilità da parte della prefettura di procedere all’assegnazione definitiva degli alloggi. Per impedire comunque di lasciare le case vuote, che avrebbero potuto essere occupate o danneggiate, lo Iacp le consegna ai partecipanti «collocati utilmente in graduatoria» con l’obbligo di «svolgere opera di custodia senza abitare nell’appartamento in questione, consentendo soltanto l’immissione di mobili, e ciò fino a quando non fosse stato rilasciato il certificato di abitabilità, e con l’impegno da parte degli stessi di corrispondere un’indennità mensile». Condizioni che però non vengono mai rispettate: gli agenti si trasferiscono negli appartamenti in custodia con le famiglie, abitandoli in maniera permanente e senza pagare affitti

Nel frattempo la graduatoria approvata a ottobre ’95 viene annullata da una sentenza del Tar nel 2000. Costringendo la commissione provinciale a riformulare un nuovo elenco degli assegnatari, pubblicato a marzo 2003. Anche questa graduatoria viene impugnata, prima di fronte al Tar e poi davanti il Cga. Questa volta il ricorso viene respinto entrambe le volte in sede giudiziaria, quindi il Tar con una nuova sentenza nel 2012 ordina al Comune di Palermo di procedere con l’assegnazione stabilita dalla graduatoria di nove anni prima. «Nel frattempo, tuttavia, si era verificato il problema – osserva la giunta Orlando – che molti assegnatari della prima graduatoria (che avevano già occupato gli alloggi loro consegnati, seppure “in custodia”) non sono risultati nei medesimi posti nella seconda graduatoria, con la conseguenza che sono diventati “occupanti senza titolo”». Chi aveva diritto alla casa, dunque, non può prenderne possesso perché questa è occupata dai colleghi. 

Ecco perché nel 2015 il settore Valorizzazione Risorse Patrimoniali si rivolge alla questura di Palermo, dalla quale apprende che «parecchi occupanti avevano, nel frattempo, perso il diritto ad abitare l’alloggio perché in quiescenza». Si giunge così a 43 ordinanze di sgombero verso gli «occupanti abusivi» (coloro cioè che non risultano nella graduatoria definitiva del 2003) e 89 decadenze nei confronti di soggetti non più in servizio o trasferiti. Anche questi atti del Comune vengono impugnati dai “riottosi” sia al Tar che al Cga che stabiliscono, ancora una volta, «la natura degli alloggi di servizio e l’inapplicabilità della normativa che consente la trasmissibilità degli stessi a familiari, vedove, coniugi separati». Alla fine di questa lunga querelle giudiziaria risulta che ci sono, dunque, 18 nuclei familiari, appartenenti alla polizia, che dovranno essere sgomberati. Mentre un alloggio in via Chinnici, originariamente destinato alla guardia di finanza, dovrà essere assegnato dopo che per anni era rimasto inutilizzato per «eccedenza degli alloggi disponibili rispetto ai richiedenti».

«Con la delibera che abbiamo fatto proviamo a mettere un punto dopo anni di varie controversie – spiega l’assessore Mattina – Finora il Comune aveva fatto da passacarte. Non stiamo parlando di persone povere, ma di agenti che però erano come degli occupanti abusivi. In ogni caso due anni fa la Regione Siciliana ha emanato una norma in cui stabiliva che coloro che si erano insediati negli alloggi destinati temporaneamente alle forze dell’ordine potevano restare in quelle che ormai erano diventate vere e proprie abitazioni. Visto che comunque, così come prevede la legge, si tratta di persone che percepiscono più di 15mila euro all’anno allora dovranno pagare un affitto al Comune, al costo di mercato. Per questo abbiamo avviato una trattativa con gli avvocati degli agenti per definire i canoni di alloggio. Tutti coloro che potevano essere sanati saranno supportati, altri dovranno andare via. E al loro posto andranno i poliziotti che nella seconda graduatoria hanno ancora i requisiti».

Di certo, specifica Mattina, «non si può parlare di emergenza abitativa perché queste persone hanno un reddito». Mentre chi resta senza casa a Palermo dovrà affrontare ancora un 2020 che si preannuncia difficile, così come da molti anni a questa parte, nonostante le soluzioni messe in campo dal Comune.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Una settimana che, partendo di lunedì 29 dicembre, chiude e apre un anno: con un oroscopo che porta con sé i doni che tutti i dodici valuteranno. Il nuovo si apre con una speranza più sentita che mai. Con dei cambi planetari che stravolgeranno tutto e daranno il via a cambiamenti fondamentali che modificano un’epoca. […]

Buone notizie per i segni di terra – Toro, Vergine e Capricorno -, con un oroscopo 2026 fatto di conquiste. C’è poco da invidiarli: i tre, in questo 2025, sono stati spesso messi a dura prova. E l’anno nuovo arriva per raccogliere i frutti del loro impegno. Portando sorprese al Toro, che si è mosso […]

Il 2026 di voi Capricorno è caratterizzato da un’andatura decisamente positiva e baldanzosa, con l’oroscopo che segnala nuove teorie e orizzonti. Che fanno crescere in voi la stima e la fiducia nei vostri progetti di vita. Finalmente un sorriso, insomma, per voi che chiudete questo 2025 stanchi e pure un po’ tesi. Non senza qualche […]

Abbiamo già parlato di bollette. E di come, da costo pressante per le imprese, possa essere affrontato con una strategia. Purché efficace. Con strumenti come il bando Sicilia efficiente (trovi i consigli qui), per ridurre in maniera strutturale il costo dell’energia e finanziare l’investimento con un contributo a fondo perduto significativo. Ma c’è un aspetto […]