La giovane ottica di Gangi è partita per l'Africa, con i bagagli pieni grazie alla raccolta solidale dei suoi concittadini. Effettuerà inoltre visite refrattive e preoperatorie. Gli aiuti verranno distribuiti tramite la comunità cattolica. «Spero di essere un filo conduttore»
La solidarietà delle Madonie nelle valigie di Francesca Farmaci e occhiali in Burkina Faso. «Sarò testimone»
Solidarietà è anche cedere un vecchio paio di occhiali da sole. Inizia dalla morale la storia di Francesca Spitale, giovane ottico di Gangi, che in questi giorni si trova in Burkina Faso. Quando si è imbarcata per il continente africano ha portato con sé fino a tre valigie cariche di farmaci e ben 500 paia di occhiali da sole. Sono il frutto della raccolta solidale dei suoi concittadini da tutte le alte Madonie e aiuteranno decine di persone in difficoltà. L’azienda di famiglia di Francesca da tempo collabora con Solidaid Social Care, onlus di Bologna attiva in Burkina Faso da dieci anni, in particolare nella costruzione di pozzi d’acqua.
«Sembra una sciocchezza, ma se c’è acqua c’è vita – racconta la donna – Con ogni idea si cerca di diversificare l’aiuto e chi ne beneficia, in modo da non concentrare il sostegno in una sola zona ma di arrivare a più persone possibili qui in Burkina». Il presidente e fondatore di Solidaid Social Care, il medico Waider Volta, insieme alla comunità cattolica sono in prima linea nell’attuazione di progetti che hanno consentito la costruzione di ben 80 pozzi nella zona nord della Regione, la più arida e povera. Ma non c’è solo l’acqua: altri programmi sono legati all’installazione di pannelli solari e, non ultimo, il progetto Occhiali per l’Africa al quale aderisce proprio l’ottico di Gangi.
Gli aiuti vengono distribuiti tramite la comunità cattolica, sono suore e preti che animano i conventi, garantendo l’istruzione scolastica ai poveri. Francesca ha scelto di portare di persona questa volta l’aiuto: non solo quello che contenevano i suoi bagagli, ma anche le sue competenze. «Mi tratterrò qualche settimana e opererò all’interno di uno dei conventi che non sono vuoti come i nostri – spiega con un certo sarcasmo – ma pieni di farmacie, scuole, sale parto o chirurgiche».
Ogni convento è specializzato in alcune attività e tutti hanno una mansione specifica; da ottico Francesca si occuperà di effettuare visite refrattive e preoperatorie. «Dopo ogni visita – spiega Francesca – regalerò un paio di occhiali da sole, è una forma di prevenzione alla cataratta, che qui si presenta precocemente perché il sole è forte e il rischio di ammalarsi maggiore» Oltre agli occhiali, ha raccolto anche molti farmaci, a contribuire sono stati privati e farmacie, poi la sua azienda ha pensato a sistemare lenti e montature. Come spesso accade in queste storie, è Francesca a ringraziare chi ha contribuito e chi le ha dato l’opportunità di vivere questa esperienza in prima persona. E’ un grazie che le ritorna però, giacché il suo intento è sempre stato quello di testimoniare: «Spero di essere testimone e filo conduttore tra questo e il nostro Paese. Nella mia realtà lo spirito di volontariato è sempre stato presente, sin da piccola mi hanno insegnato a guardarmi intorno e a pormi al servizio di chi ne ha bisogno».