Le prospettive poco rassicuranti del Paese guidato da Putin, raccontate dal giornalista Giuletto Chiesa allincontro organizzato dallassociazione Itaca
La Russia torna con le atomiche
Si è svolto venerdi scorso, al “Teatro Club” di Piazza S. Placido, 10 a Catania, il primo dei sei incontri a tema, organizzati dall’associazione culturale “Itaca” e dal PSE (gruppo socialista al parlamento europeo), dal titolo “Geografie – il mondo che cambia, il mondo che ci cambia”.
L’incontro dedicato alla Russia, presieduto da Claudio Fava, presidente dell’associazione e parlamentare europeo, ha avuto come protagonista Giulietto Chiesa, noto giornalista di testate nazionali come “L’Unità”, “La Stampa”, e di telegiornali come il TG1, TG3 e TG5. Nelle ultime elezioni europee è stato eletto deputato al parlamento europeo nelle liste “Società Civile Di Pietro – Occhetto”.
La sua lunga permanenza in Unione Sovietica e nell’attuale Russia per scopi giornalistici, ha messo in evidenza la sua figura all’interno del contrastato mondo della politica del Cremlino, tanto da fargli stringere rapporti di cordialità e stima con personaggi di alto livello, tra i quali figura l’ex presidente sovietico Michail Gorbaciov.
Il tutto si è svolto in un clima permeato di cultura e di interesse verso le parole del giornalista, che introdotto da Fava e dallo stesso interrotto con domande argute e azzeccate, ha descritto scenari del tutto inaspettati dal pubblico presente in sala. Già alle parole di Claudio: “La Russia torna ad essere un argomento di cronaca ”, il bravo giornalista fa seguire parole che fanno drizzare i capelli in testa: “La Russia torna con le bombe atomiche”, infatti, secondo quanto emerge dagli ultimi resoconti che ci vengono dalla terra più vasta del mondo, il presidente dello stato russo, Putin, ha in serbo “meravigliosi” missili atomici contro l’occidente, rappresentato dagli USA. Questi missili, peraltro, non sarebbero tra i più comuni, ma frutto di accurate ricerche tecnologiche, programmati per prendere traiettorie improvvise e imprevedibili.
Successivamente le parole di Chiesa vanno a disegnarci il contesto nel quale stanno sorgendo questi scenari raccapriccianti e ci raccontano come un uomo come tanti nella politica russa, sia arrivato a diventare presidente, succedendo ad un Eltsin che, al contrario, non era lì per merito suo.
“Eltsin è diventato presidente perché gli americani lo volevano– ha detto Chiesa – , e quando ha cominciato a ubriacarsi e a non essere più presentabile, hanno deciso di farlo uscire di scena, lasciando il comando agli oligarchi, veri depositari del potere in Russia a causa della loro smisurata forza economica, al confronto della quale Bill Gates stesso impallidirebbe. Quando Putin, ormai salito al governo, ha capito che era il suo momento – ha continuato – , ha sbaragliato alcuni vecchi oligarchi, mettendo paura a quelli restanti e accentrando il potere nelle sue mani. Adesso cerca di far riunire la vecchia U.R.S.S. cercando di boicottare le elezioni in Armenia, Ucraina, Kazakistan e Bielorussia in modo da farle riunire sotto un unico governo”.
Ancora, l’inarrestabile Giulietto ci ha deliziato raccontandoci come, ancora alle prime armi in campo giornalistico, sia sembrato in U.R.S.S. uno che la sapeva lunga, soltanto mettendo in pratica deduzioni e meccanismi acquisiti al vecchio PCI.
L’ultimo intervento è stato dedicato ad un giudizio sugli attuali giornalisti e giornalismi: “ oggi è difficile trovare giovani giornalisti che fanno domande sgradevoli. Il giornalismo d’inchiesta non esiste più a causa della televisione, e non si può più raccontare la verità. Il fatto sta – secondo le parole di Chiesa – che noi oggi viviamo in un giornalismo televisivo che nasconde la verità in un rumore di fondo e di conseguenza l’opinione non la fa più il telegiornale, ma chi ne muove le fila”.
Applausi finali, volti soddisfatti di chi crede di aver assistito per una volta al resoconto di tante verità celate per molto tempo, verità raccontate con sagacia, cultura e consapevolezza. Emblematiche le parole di Fava: “E’ importante che un giornalista sia capace di assorbire tutte le parti di un paese: cultura, storia e politica. Giulietto rappresenta il testo della storia, quella che poi viene spiegata”.