La Regione ‘sparecchia’: Governo e Ars tagliano i buoni pasto ai dipendenti

E’ SUCCESSO STANOTTE, DURANTE L’APPROVAZIONE DELLA FINANZIARIA. ESECUTIVO E PARLAMENTO DELL’ISOLA, UNA VOLTA TANTO D’ACCORDO, HANNO SCIPPATO 300 MILA EURO DALL’APPOSITO CAPITOLO PER METTERE A ‘DIETA’ IL PERSONALE. LE DUE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, CHE CONTESTANO ANCHE IL MANCATO PENSIONAMENTO PER I DIRIGENTI, HANNO ANNUNCIATO LO STATO DI AGITAZIONE

Ieri, 14 gennaio 2014, abbiamo vissuto uno dei giorni più neri della nostra storia di cittadini siciliani e di lavoratori della Regione siciliana: per motivi politici e questioni giudiziarie”.
Si apre così il comunicato congiunto diffuso dai Cobas della Regione siciliana e dal Sadirs.  

“L’Ars e il Governo regionale – si legge nel comunicato – hanno continuato sulla strada della demagogia e dei provvedimenti insensati: mantenendo il blocco della norma che avrebbe consentito il pensionamento con i requisiti pre-Fornero (come sarà, invece, nel resto d’Italia) che avrebbe consentito di sfoltire gli organici della dirigenza e del comparto (circa 800 unità di personale interessate), bloccando per un altro anno il rinnovo dei contratti economici, congelando fino al 30 giugno prossimo il 25% del Famp (con il rischio che, in caso di problemi di bilancio, le somme vengano interamente o parzialmente ‘scippate’)”.
“Come se non bastasse – prosegue la nota delle due organizzazioni sindacali – l’Ars, intorno a mezzanotte, ha pure votato un’ulteriore variazione sul bilancio che ‘rapina’ la posta di 300 mila euro dal capitolo di spesa per i buoni pasto (con un bando di gara ancora aperto che rischia di essere ‘stoppato’)”.

“Nel bel mezzo del dibattito d’aula – scrivono sempre i vertici di Cobas e Sadirs – è piombata a Sala d’Ercole la notizia che circa ottanta ‘onorevoli’ sono sotto inchiesta per rimborsi scroccati attraverso un sistema di rimborsi quantomeno discutibile”.
“Così il Parlamento degli indagati – leggiamo sempre nel comunicato – che passerà alla storia come l’Assemblea regionale degli Scrocconi per i rimborsi con i soldi pubblici per l’acquisto di borse Louis Vuitton, abbigliamento Hermes, collezioni di fumetti Diabolik, cialde di caffè e pranzi a gogò, decide di stringere ancora di più i cordoni della borsa prendendosela – ancora una volta – con i lavoratori per continuare a garantire, invece, i propri privilegi”.

“Se si potesse applicare il ‘metodo Crocetta’ – osservano i rappresentanti delle due organizzazioni sindacali – bisognerebbe mettere in atto una bella rotazione dei deputati regionali: gli inquisiti a casa, i primi dei non eletti e ‘con le carte a posto’ in Assemblea per rappresentare degnamente il popolo siciliano”.
“In questo clima di ‘manciugghia’, al governatore non resta, se vuole evitare di passare alla storia come il garante di quest’Ars, di mandare tutti a casa e di fare tornare i siciliani alle urne, per esprimere un contesto politico che possa veramente garantire un futuro diverso e dignitoso alla Sicilia e a tutti i siciliani”.

Intanto, i sindacati Cobas/Codir e Sadirs, nel mantenere lo stato di agitazione del personale per la grave situazione determinatasi, preannunciano la mobilitazione di tutti i lavoratori per avviare su tutto il territorio le apposite iniziative di lotta finalizzate a costringere il Governo regionale “a dare ascolto a tutte le legittime richieste che continuano a essere bistrattate, vilipese e offese da una politica che, evidentemente, ha perso i contatti con la realtà e continua a sfruttare il grimaldello dei tagli ai regionali per tentare di rilegittimarsi”.


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