La Regione riporterà Laura in Sicilia Non un euro dal Comune

Entro poche settimane Laura Salafia sarà a casa. Lo assicurano l’assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale, Mario Centorrino, e Carla Giansiracusa, medico anestesista dell’unità spinale dell’ospedale Cannizzaro che ospiterà la ragazza. Ieri sono stati a trovarla e Laura ha di nuovo dimostrato quella forza d’animo che l’ha contraddistinta nella lotta contro la tetraplegia. « È fortissima – ci dice Centorrino al telefono – infonde coraggio a tutti, anche ai genitori che stanno molto soffrendo per lei. Dice che non vede l’ora di tornare in Sicilia ed è impegnata a progettare ogni tipo di indipendenza».

Dopo più di un anno di ricovero al Montecatone Rehabilitation Institute, vicino Imola, per colpa di un proiettile vagante che l’ha colpita al collo bloccandola in un letto di ospedale, il tanto atteso momento del ritorno in Sicilia sembra ormai prossimo. Continuano i preparativi all’unità spinale del Cannizzaro di Catania che la ospiterà. Si sta provvedendo sia alle attrezzature di cui Laura ha bisogno – come un respiratore personale – sia al completamento della formazione del personale che il prossimo sette novembre seguirà un corso con operatori dell’area intensiva del centro Niguarda di Milano. «Laura è un paziente delicato. Stiamo cercando di valutare al meglio la situazione per garantirle continuità nella terapia e il proseguimento del percorso riabilitativo. È per questo che sono andata a trovarla», commenta la dottoressa Carla Giansiracusa.

Molte le difficoltà che la ragazza deve ancora affrontare. Dal trasferimento, per cui occorre un mezzo speciale, passando per una nuova casa senza barriere architettoniche fino all’assistenza sanitaria domiciliare di cui non potrà fare a meno. Seppur inserita nel sistema sanitario regionale che le garantisce l’assistenza medica, sono tante le spese che la famiglia – che si è trasferita vicino alla figlia – sta sostenendo. Spesso Laura ha dichiarato di sentirsi abbandonata dalle istituzioni. Il colpevole, Andrea Rizzotti è stato recentemente condannato, ma risulta nullatenente e non rimborserà mai la ragazza suppur solo economicamente. Per aiutare Laura e la sua famiglia, quindi, è recentemente partita una sottoscrizione e ancor più recentemente è arrivata la decisione dell’ateneo catanese di donarle 10 mila euro.  Del passaggio da Imola a Catania se ne sta occupando la regione Sicilia. «È nostra cura occuparci del trasferimento che non è coperto dal sistema sanitario regionale – afferma Centorrino – Non è per nulla facile perché occorre un aereo attrezzato. Non basta un aereo di stato o della protezione civile, ma di certo aiuteremo Laura a tornare nella sua amata Sicilia. È un esempio per tanti giovani» spiega.

Dal comune di Catania invece non arriverà nessun aiuto economico. «Proprio non si può – afferma Nuccio Molino a capo dell’ufficio stampa comunale. «Ma il sindaco Stancanelli, che è un uomo sensibile, non si è scordato di lei – precisa –  e si è impegnato a coordinare le attività dei servizi sociali e di volontariato in suo favore. Ci stiamo occupando soprattutto dell’alloggio, che di certo non è facile da trovare e dell’assistenza sanitaria domiciliare che dovrà essere semplice, specializzata e di sostegno».

Così hanno dunque risposto le istituzioni all’accusa di aver lasciato Laura alle sue pene. Da una parte un aiuto economico, dall’altro organizzativo. Entrambi, seppur insufficienti nella misura, sono indispensabili per la sfortunata ragazza. Senza una casa adeguata, infatti, e senza disponibilità economica, sarà costretta all’ospedalizzazione. Speriamo non sia così.

Per aiutare Laura Salafia si può fare una donazione sul conto a lei intestato presso il Monte dei Paschi di Siena
IBAN: IT 85 F 01030 16918 000001267714

 

[Foto di V3nr3veng3]


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