Il vicepresidente della Regione e assessore all'Economia ha parlato oggi dei risultati ottenuti da una commissione di esperti nominata per studiare i documenti sottoscritti come forme di garanzie sulla variabilità di tassi su mutui di Cassa depositi e prestiti
La Regione esposta per 311 milioni con cinque banche Armao: «Contratti derivati spericolati tra 2005 e 2006»
Quasi 311 milioni di euro. Ammonta a tanto l’esposizione della Regione verso cinque banche, per contratti derivati stipulati tra il 2005 e il 2006, durante il governo Cuffaro. Il dato è emerso dal lavoro di una commissione tecnica incaricata dal presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore Gaetano Armao. «I derivati furono a dir poco spericolati – ha dichiarato il vicepresidente -. Erano forme di garanzie sulla variabilità di tassi su mutui di Cassa depositi e prestiti con la conseguenza che la Regione decise di coprirsi con derivati e swap: si mise come rischio-soglia il 7 per cento, del tutto inverosimile a meno che non fosse esplosa la Terza guerra mondiale: la previsione massima era il 5 per cento».
I cinque gruppi bancari coinvolti nella vicenda sono Nomura – istituto giapponese che detiene la quota maggiore – Merril Lynch, Banca nazionale del lavoro, Deutsche Bank e Unicredit. Adesso l’obiettivo della Regione è quello di raggiungere un accordo transattivo, evitando di aprire un contenzioso. La strategia ha ricevuto l’ok del ministero dell’Economia e della Cassa depositi e prestiti. La speranza è quella di liberare risorse per 150 milioni. «Dalle banche ci aspettiamo un’offerta – ha detto Armao -. Se non dovessero cogliere questa opportunità andremo a contenzioso. Se riceveremo invece una proposta compatibile con le risorse liberate noi andiamo a chiudere». A esprimersi sulla querelle anche il ragioniere generale Giovanni Bologna. «Ci aspettiamo un grosso sconto, non di uno o tre punti percentuali ma a doppia cifra».
L’assessore all’Economia ha spiegato che «fino a oggi questi derivati sono costati alla Regione 300 milioni di euro, rischiamo di arrivare a quasi 500 milioni da qui alla scadenza dei contratti, tutto questo senza un euro di beneficio per la Regione: questo è il disastro provocato da questa vicenda». Dubbi anche sul tipo di giurisdizione a cui bisogna riferirsi nel trattare i derivati. «Ci si è posto il problema se siano sotto giurisdizione italiana o inglese. Potremo fare valere alcune questioni poste dalla I sezione della Cassazione sul tema e che quest’anno ha sollevato la questione davanti alle Sezioni Uniti, aspettiamo il responso».
L’attuale governo ha poi specificato che negli ultimi quattro anni il debito della Regione, per mutui e investimenti, «è diminuito di un miliardo di euro, attestandosi al 5 per cento del Pil siciliano» e che «il governo Musumeci non ha fatto neppure un euro di indebitamento».