La questura vieta il concerto di Pandetta al Fortino Organizzatore: «Vogliono chiudere l’era neomelodica»

Questo concerto non s’ha da fare. Nonostante i cartelloni affissi per Catania e le locandine che girano online. Niko Pandetta e Matteo Milazzo non saliranno sul palco del Fortino, il prossimo 29 giugno, perché al Fortino non ci sarà nessun palco. A deciderlo è stata la questura di Catania che, ieri mattina, ha notificato a Franco Nobile, organizzatore dell’evento per conto del suo Comitato feste piazza Palestro, una formale diffida allo svolgimento della manifestazione canora. I motivi ufficiali sono di natura burocratica: la richiesta di autorizzazione pervenuta agli uffici di piazza Santa Nicolella parlava di una serata di karaoke. Cosa diversa rispetto a quanto sponsorizzato dai manifesti attaccati in città.

L’evento di inizio estate è una tradizione per piazza Palestro. All’ombra di porta Garibaldi, negli anni, si sono esibite decine e decine di artisti. Tutti chiamati da Franco Nobile, quasi un’autorità del settore neomelodico. Dalla serata Attenti a quei due (Gianni Celeste e Gianni Vezzosi ospiti d’onore) al concerto dell’allora 12enne Matteo, di acqua sotto i ponti ne è passata. E la fama della musica napoletana all’ombra dell’Etna ha valicato i confini dei quartieri popolari ed è arrivata anche nei salotti buoni della città. Spesso per via degli articoli di giornaleL’ultimo caso, poi, è diventato nazionale e ha smosso perfino la commissione di vigilanza Rai. Colpa della trasmissione Realiti di Rai 2, condotta dalla ex Iena Enrico Lucci: il giovane Leonardo Zappalà, semi-sconosciuto cantante neomelodico di Paternò, riferendosi ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino dice in diretta: «Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita, le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce, ci deve piacere anche l’amaro». 

In quella stessa puntata, interviene anche l’ormai notissimo Niko Pandetta. Che racconta i quasi dieci anni passati in carcere e le canzoni scritte sulla base delle lettere di suo zio, il capomafia al 41 bis Turi Cappello, inviate dal carcere dove è detenuto. Per gettare ulteriore benzina sul fuoco, sulla sua pagina Facebook il cantante se la prende con un consigliere regionale della Campania che ha combattuto una vera battaglia contro la musica neomelodica (a lui Pandetta mostra in video una pistola dorata) e difende il boss Cappello, sostenendo che sia vittima di un errore giudiziario. È in questo contesto che la festa di piazza di sabato viene vietata dalle autorità competenti. Anche se i motivi citati nulla hanno a che fare con il profilo di Pandetta. «Lo svolgimento dello spettacolo è sottoposto alla licenza di polizia – si legge nella diffida – e al previo sopralluogo della commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo». Accertamenti molto diversi dalla semplice concessione del suolo pubblico per una serata di karaoke già accordata, secondo quanto scritto sul documento firmato dal questore Mario Della Cioppa, dal Comune di Catania

Così la questura, «in via d’urgenza, per salvaguardare l’ordine e la sicurezza pubblica», chiude ogni possibilità che l’evento si svolga. Stesso trattamento riservato a un altro concerto, stavolta in piazza Campo trincerato (qualche traversa più giù del Fortino), che prevedeva l’esibizione di Francesco Zerbo e che è stato rinviato a data da destinarsi. «Non mi è stato fatto il nome né di Niko Pandetta né di nessun altro cantante – dichiara a questa testata Franco Nobile – Nei documenti che mi sono arrivati si parla soltanto di autorizzazioni». La sua idea è che sia in atto un tentativo di «fare finire l’era neomelodica», nonostante i suoi eventi siano partecipatissimi. All’ultimo, in zona B del villaggio Sant’Agata, pochi giorni prima delle elezioni europee 2019sul palco è salito perfino il sindaco di Catania Salvo Pogliese con l’assessore alle Attività produttive Ludovico Balsamo. Invitati dal promotore della manifestazione canora: il consigliere comunale Santo Russo, che festeggiava un anno dalla sua elezione. Ad assistere, seppure defilato, ha fatto la sua apparizione anche il senatore Raffaele Stancanelli, ex primo cittadino di Catania.

Ed è con quella manifestazione canora che Nobile sceglie di fare un confronto: «L’evento di fine maggio non ha avuto problemi, questi sì – afferma – Qual è la differenza?». A guardare la deroga per i limiti delle emissioni sonore concessa da Palazzo degli elefanti per quel concerto (era il 22 maggio), i termini usati erano identici a quelli contestati in questi giorni per l’appuntamento di sabato al Fortino: anche lì si parlava di un karaoke, pur non essendo probabilmente la definizione più adatta. «Al solito, sotto elezioni venire nei quartieri e stare tra la gente piace a tutti, adesso non piace più».

Luisa Santangelo

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