La questione idrica, Cracolici & Lumia

Alcuni lettori – e alcuni esponenti poltitici – ci chiedono perché il nostro giornale tiene una posizione di chusura verso l’attuale governo regionale. La risposta a questa domanda è negli articoli che pubblichiamo ogni giorno. Nei quali non manchiamo di segnalare le cose che non ci piacciono affatto, dalla gestione clientelare del precariato all’incapacità, dell’attuale esecutivo, di utilizzare al meglio i fondi europei; dalle clientele dei vari assessori (per esempio, un ex capo di gabinetto di un assessore regionale che va in pensione anticipata con la legge 104 e, subito dopo, viene ‘insignito’ di un incarico presso la stessa aministrazione regionale: cosa, questa, che è vietata dalla legge) all’opacità che contraddistingue la situazione finanziaria delle 34 società collegate alla stessa Regione.
L’elenco potrebbe continuare. Tuttavia, oggi, ci vogliamo soffermare su una questione a nostro avviso centrale: la gestione dell’acqua. Oggi pubblichiamo un articolo di approfondimento sulla gestione dell’acqua ad Agrigento a firma del nostro bravo Salvatore Petrotto. Tutti sappiamo che un recente referendum ha stabilito che, nel nostro Paese, non soltanto la proprietà delle risorse idriche, ma anche la gestione dell’acqua deve essere pubblica.
Ebbene, a fronte di un pronunciamento popolare ad Agrigento – in tutta la provincia di Agrigento (e con il coinvolgimento di alcuni Comuni del Nisseno) – succedono due cose strane. Succede che una multinazionale – la Nestlè – si è accaparrata un’enorme quantità di acqua che sgorga dalle sorgenti dei Monti Sicani. L’acqua che dovrebbe essere distribuita gratuitamente agli abitanti della provincia di Agrigento (e agli abitanti di alcuni Comini della provincia di Caltanissetta) viene invece imbottigliata e venduta – anche alla popolazione agrigentine e nissena – da una multinazionale. Una beffa!
L’acqua – lo ha stabilito un referendum – deve essere gestita da soggetti pubblici. Il governo Lombardo, invece, ha stabilito che l’acqua, ad Agrigento, deve essere gestita da un soggetto privato: Girgenti Acque. Il cui titolare è stato condannato, con sentenza passata in giudicato, per reati contro la pubblica amministrazione. A questa società il governo regionale sta erogando decine e decine di milioni di fondi europei.
Ora, che queste cose le faccia un personaggio come Lombardo non ci stupiamo. Restiamo basiti nel vedere che un partito come il Pd avalli queste spericolate operazioni affaristiche. Quando noi critichiamo il capogruppo all’Ars del Pd, Antonello Cracolici, e il parlamentare nazionale del Pd, Giuseppe Lumia – che sono i due maggiori sponsor del governo Lombardo – non lo facciamo per partito preso, ma perché notiamo un sacco di schifezze che dovrebbero essere denunciate dal Pd e che, invece, vengono incredibilmente avallate.
Onorevole Cracolici, onorevole Lumia, siete d’accordo con quello che sta succedendo ad Agrigento? Vi convince il fatto che l’acqua pubblica dei monti Sicani sia finita nelle grinfie di una multinazionale? E’ serio che a gestire il servizio idrico in questa provincia sia un privato – peraltro molto ‘chiacchierato’ – e non un soggetto pubblico? E’ questa “l’innovazione” del governo della Regione di cui parla l’onorevole Lumia? Sono questi gli argomenti sui quali i due ‘sponsor’ del governo Lombardo dovrebbero rispondere.
In politica, si sa, tutto si tiene. In questi giorni molti amici – anche cari – vicini a Fabrizio Ferrandelli – candidato a sindaco di Palermo e persona che questa redazione stima, ma della quale non condivide certe scelte politiche – ci chiedono perché non abbiamo risparmiato critiche allo stesso Ferrandelli. Anche in questo caso, la risposta è nei fatti.
Ferrandelli non ha nascosto la sua possibile alleanza politica con Cracolici e Lumia. Bene, fatta salva la sua passione per la politica, per la città di Palermo che senza dubbio ama, per il suo impegno nel sociale che noi abbiamo apprezzato e che continuiamo ad apprezzare, fatto salvo tutto il resto ci dica: che ne pensa di questa vicenda di Agrigento? le sembra serio che due società private privino cittadini di un’intera provincia dell’acqua – che è pubblica – per rivendergliela a un prezzo dieci, venti, trenta volte maggiorato? lo sa o no che Cracolici e Lumia, con i loro silenzi e con la loro connivenza con questo governo regionale hanno avallato tali ‘operazioni’? E’ a conoscenza di quello che sta succedendo in provincia di Palermo con l’acqua?
Come vede, il nostro non è un ‘partito reso’. Noi ci basiamo sui fatti. Le stesse domande si potrebbero ‘girare’ a tutti gli iscritti, ai militanti e ai simpatizzanti del Pd siciliano: siete contenti di come il governo Lombardo – e quindi il ‘vostro’ governo, visto che il Pd ne fa parte a tutti gli effetti – sta gestendo la questione acqua in Sicilia?
Sono queste le domande che noi poniamo. Non per avere risposte da Cracolici e Lumia, che già rispondono ogni gorno con i loro silenzi e con le loro connivenze. Ma per avere risposte dai comuni cittadini. O dai candidati a sindaco di Palermo che pensano di allearsi con Cracolici e Lumia (e magari con Lombardo, visto che, ormai, sono ‘tutta una cosa’).

 


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Alcuni lettori - e alcuni esponenti poltitici - ci chiedono perché il nostro giornale tiene una posizione di chusura verso l’attuale governo regionale. La risposta a questa domanda è negli articoli che pubblichiamo ogni giorno. Nei quali non manchiamo di segnalare le cose che non ci piacciono affatto, dalla gestione clientelare del precariato all’incapacità, dell’attuale esecutivo, di utilizzare al meglio i fondi europei; dalle clientele dei vari assessori (per esempio, un ex capo di gabinetto di un assessore regionale che va in pensione anticipata con la legge 104 e, subito dopo, viene ‘insignito’ di un incarico presso la stessa aministrazione regionale: cosa, questa, che è vietata dalla legge) all’opacità che contraddistingue la situazione finanziaria delle 34 società collegate alla stessa regione.

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