Dalla cintura cittadina alle Madonie, dal santuario del Romitello ad Altavilla Milicia, complici il vento forte di scirocco e in alcuni casi una probabile mano dolosa, sono ore di passione per i vigili del fuoco di Palermo, che lavorano ormai ininterrottamente da ieri
La provincia nella morsa del fuoco E Baida brucia ormai da due giorni
Non bastava il virus, ci si mette anche il fuco a complicare il rapporto tra i palermitani e questa estate. Dura nottata di lavoro per i vigili del fuoco, costretti a intervenire su tantissimi fronti in buona parte della provincia, complice un terribile vento di scirocco e le altissime temperature degli ultimi due giorni, con il termometro che nelle ore più calde ha sfiorato i 40 gradi. I canadair sono in azione senza sosta dal pomeriggio di ieri nelle montagne attorno alla città, in particolare sul monte di Baida, dove il fuoco non si è ancora fermato, ma al momento è tenuto a distanza dalle abitazioni grazie all’opera delle squadre dei vigili del fuoco.
Fiamme praticamente domate invece a parco Cassarà, il polmone verde negato alla città ormai da diversi anni per vicende giudiziarie e per una bonifica ancora lontana, è stato teatro di un incendio che ha lambito persino il Cus, al limite con la cittadella universitaria. Immancabili i roghi anche ad Altofonte e Monreale, mentre l’incendio di dimensioni più vaste si è registrato in provincia, sul territorio comunale di Altavilla Milicia, dove oltretutto si indaga su una possibile origine dolosa del rogo. Ettari di vegetazione andati in fumo in diverse aree tra Termini Imerese e Palermo. Sempre a nel Palermotano, le fiamme sono arrivate anche al santuario del Romitello, nei pressi di Partinico; sulle Madonie, a Collesano; a Misilmeri e a Caccamo.