Resoconto di un pomeriggio che ha visto protagonisti, all'interno di Learn by Movies, i cortometraggi selezionati da "Magma: mostra di cinema breve"
La meglio di Magma
Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, ma, come si dice in questi casi: “pochi ma buoni”. Chi non è venuto si è perso un piacevole pomeriggio grazie alla qualità dei cortometraggi proiettati. Ma andiamo con ordine. Apre la serata l’intervento del professore Luciano Granozzi che oltre ad essere organizzatore di Learn by Movies è stato anche uno dei membri della giuria dell’edizione 2005 di Magma. Si sottolinea subito la qualità dei cortometraggi, il fatto che dietro la selezione c’è la cura e la passione di persone che amano il cinema, e che considerano il cinema breve una vera forma d’arte e non un semplice esercizio che precede la realizzazione di un lungometraggio, come si evince dalle scelte di altri e più rinomati festival.
“Ci sono due tipi di ricordo, quello caldo, dei sentimenti forti, dei parenti e degli amici e quello freddo, quello che diventa Storia”, con queste parole e in maniera lieve, il professore Granozzi parla di Lorenzo Vecchio, uno dei fondatori del festival e scomparso circa un anno fa. La speranza è quella di ricordarlo anche per ciò che ha creato: un festival che cresce anno dopo anno. Anche gli amici vogliono ricordare Lorenzo senza creare un clima pesante. Lo fanno soprattutto attraverso i due cortometraggi proiettati, che racchiudono la produzione di Lorenzo Vecchio: L’assassinio dei pesciolini e La mano armata della mala, uno dei primi, e l’ultimo dei cortometraggio girati da Lorenzo. A presentarli Alfredo Pulvirenti, direttore del festival. Il primo dei due cortometraggi, ispirato ad un racconto di Michele Serra, è stato girato nel 1999 con una vecchia videocamera e con il prezioso contributo di amici e parenti (strepitosa l’interpretazione del padre di Lorenzo, il prof. Nello Vecchio, nella parte di un serial killer). La mano armata della mala è un finto trailer di un poliziottesco. Divertente e ben girato, nonostante sia stato scritto, organizzato, girato e montato in soli quattro giorni.
Successivamente è la volta della selezione dei cortometraggi proiettati nell’edizione 2005 di magma. Sono nove e divisi in tre gruppi Linguistici. I primi tre provenienti dalla Francia, sono molto diversi tra loro, si inizia con l’assurdo Coming-out di Oliver Ayache Vidal in cui un ragazzo di colore per lasciare la propria ragazza le rivela di essere “noir”. La ragazza rimane sorpresa. Ma il colmo è quando racconta l’accaduto alla sua nuova fidanzata che inizia a ridere sorpresa del fatto che l’ex fidanzata gli abbia creduto. Si passa poi a Brainstorm di Alex & Nico, che sembra stato girato per disturbare lo spettatore, si per la tecnica in quanto si presenta con un bianco e nero in sovrespostosizione che scorre a scatti, sia per le immagini forti. E’ la volta di BeTvVeen di David Cangardel, polemico con chi si arricchiscono con la vendita di armi senza avere rispetto per la vita, è ricco di effetti speciali e di tecniche di montaggio tipiche le nuovo cinema digitale.
La seconda tranche è quella dei film prodotti in Gran Bretagna. Il primo, Moth di Simon Corris è la storia di un bambino infelice per i problemi dei grandi e che si rifugia, con tragiche conseguenze, nella magia della sua immaginazione. Nonostante la convenzionalità delle tematiche (simili a quelle di alcune recenti produzioni inglesi) risulta impeccabile dal punto di vista tecnico. Si continua con Hamoudi & Emile di Mahdi Fleifel, regista premiato nell’edizione 2004 del festival con Shadi in the beautiful well, che racconta con la storia delle prime pulsioni sessuali di due ragazzi. Non manca un ironico accenno alla vita della popolazione di fede islamica che vive nella cittadina danese dove il corto è ambientato. L’unico che forse lascia insoddisfatto chi scrive è Perfect di Arthur Saily, presentato nella sezione “sperimentali”. La pecca di questo cortometraggio animato è forse quella di far venire in mente uno spot pubblicitario di Mtv.
L’ultimo terzetto è quello dei corti spagnoli. I tre corti rappresentano perfettamente il nuovo cinema spagnolo. In particolare in Pernocta di Alvaro Giménez si può riscontrare l’influenza di Alejandro Amenabar(Apri gli occhi, The others). Il cortometraggio punta molto sulla tensione che aumenta fino al finale rivelatore. 7:35 de la maňana di Nacho Vigalondo è la divertente serenata che un folle spasimante imbottito di dinamite dedica ad una ragazza che fa colazione in un bar. L’ultimo corto della serata Sempre quise trabajar en una fábrica di Esteban Crespo. Il corto è l’unico tra quelli proiettati ad aver ricevuto un premio, ed è significativo che sia il “premio Lorenzo Vecchio” assegnato con la seguente motivazione: “per la capacità di esprimere con ironia il conflitto tra il desiderio di libertà e il conformismo della quotidianità” . Il corto è la storia di due ragazzi che prima di scappare di casa e cambiar vita non rinunciano alle frittelle. La storia risulterebbe banale senza la frase finale che chiude il cortometraggio, in cui come in una favola di Esopo, si legge la morale: “il momento più dolce è quello prima della rivoluzione”.
“La meglio di magma”, nonostante la scarsa affluenza di pubblico, può considerarsi un evento ben riuscito, per due ragioni. Innanzi tutto perché non è stato un corpo estraneo all’interno di “Learn By movies”, ma si è perfettamente inserito nel contesto generale della rassegna. In secondo luogo per la qualità dei cortometraggi che, considerando il fatto che solo l’ultimo figurava tra i premiati, dimostra l’ottimo livello raggiunto da Magma, un Festival di cui devono essere fieri non solo i ragazzi dell’associazione culturale Scarti che la hanno organizzato, ma tutti i noi siciliani, sempre alla ricerca di eventi culturali di alto livello. A questo punto non resta che aspettare con ansia la prossima edizione.