La lettera: “Sulla Sicilia, il leghista Zaia ha ragione”

Cara redazione di LinkSicilia

vi scrivo in merito all’ultima polemica sollevata dalle dichiarazioni di Luca Zaia, governatore leghista del Veneto, che ieri, secondo me ha detto una sacrosanta verità: “Sono convinto che ci sono regioni che possono portare i libri in tribunale. Fra queste, stando ai dati, ci sono la Calabria e La Sicilia”. Ora mi chiedo, cosa ha detto di sbagliato?  Su cosa si vuole polemizzare? Lo sappiamo tutti che in conti della Regione sono in coma. Che il Commissario dello Stato ha impugnato il 70% della finanziaria perché era una carnevalata.  

Allora perché tante polemiche? Solo perché è un leghista? Faccio parte di un movimento politico e ho posto la domanda su Facebook,  ma sono stata assalita da critiche pesanti, che mi portano a chiedervi di omettere la mia firma. La mia non era una presa di posizione contro la Sicilia in favore della Lega, ma solo quello che mi sembrava una onesta riflessione. Giudicate voi, che avete sempre mostrato di avere a cuore la Sicilia e la sua vera storia, se pubblicare o meno”.

La nostra risposta

Cara lettrice

pubblichiamo volentieri la tua riflessione, abbiamo a cuore la Sicilia e a allo stesso modo la pluralità delle idee e il rispetto di tutte le opinioni. Diciamo subito che, sostanzialmente, siamo d’accordo con te: è innegabile che la Regione sia sull’orlo del default, al di là di quello che dicono i politicanti e al di là delle acrobazie contabili che si inventano per fare quadrare i conti.

Quindi, sotto questo punto di vista, è vero: Zaia ha ragione. Forse, quello che infastidisce, è quella certa supponenza con la quale poi vengono aggiunte frasi come “potremmo fare noi da tutori”. Non mancano casi di pesante corruzione in Veneto e nella Lega Nord, quindi la saccenza con cui si elevano a ‘maestri’ disturba un poco.

La Lega Nord, purtroppo, spesso si è distinta per attacchi gratuiti alla Sicilia. Sbandierando errori ed orrori culturali sia sulla questione meridionale, in generale, che sulle prerogative siciliane, in tema di autonomia tributaria, ad esempio.  Tutta una serie di pregiudizi  che di certo influiscono sulla percezione negativa delle loro opinioni.

In ogni caso, la migliore risposta a Zaia, finora, ci sembra quella di Giovanni Ardizzone, Presidente dell’Ars, che giustamente gli ricorda i diritti negati alla Sicilia: “Più che fare inutili polemiche a solo scopo mediatico, il presidente Zaia convinca i suoi amici della Lega ad appoggiare il disegno di legge-voto, approvato dall’Assemblea regionale siciliana lo scorso 11 febbraio, per la revisione dell’articolo 36 dello Statuto siciliano, con particolare riferimento al gettito delle imposte di produzione, attualmente riservate allo Stato”

“Per altre Regioni a Statuto speciale, quali ad esempio la Sardegna ed il Trentino Alto Adige, – continua Ardizzone – il criterio della territorialità dell’imposta è stato utilizzato per la ripartizione delle entrate tra lo Stato e la Regione, consentendo l’assegnazione di nuove risorse, mentre la Sicilia rimane esclusa dall’applicazione di tale principio. Alla Sicilia basta avere riconosciuto questo gettito e non chiede null’altro allo Stato, né tanto meno al Veneto, che in tutti questi anni, sì, ha lucrato a spese della Sicilia”.

Meno convincente quella di Crocetta: “La Sicilia che cambia non piace alle forze di destra. Questa Regione che ha avviato un serio e reale processo di rinnovamento li preoccupa. Mi chiedo, perché il problema – aggiunge il presidente della Regione siciliana  – non se lo siano posti quando governavano i loro amici che hanno distrutto la Sicilia, permettendo scempi e saccheggi. Invece, intervengono adesso che stiamo facendo una seria spending review, una reale lotta alla mafia e alla corruzione…”.

In verità la Lega, la fissa della Sicilia l’ha sempre avuta e ci sono molti dubbi sull’azione politica di Crocetta.

Infatti Zaia gli controreplica. 

‘Al Presidente Crocetta sarebbe sufficiente fare un breve giro su internet per scoprire che le cose che ho detto a lui ora, le dissi pari pari ai suoi predecessori. Cio’ che davvero stupisce – aggiunge Zaia – e’ che da Crocetta arrivano le stesse non risposte dei suoi predecessori, e questo non e’ confortante”. ”Ne’ dai suoi predecessori ne’ da Crocetta – conclude Zaia – e’ mai arrivata una risposta sulle cose che contano davvero. Ad esempio quanto costa dalle loro parti un pasto in ospedale o una siringa, o quali sono i tempi medi di ospedalizzazione, o il rapporto tra personale pagato e cittadini assistiti”.

Attendiamo con ansia la controreplica anche sulla dichiarazione di Ardizzone.

E di certo ci rammarica che la Lega Nord non si sia mai voluta confrontare con esperti seri, non politici, della questione siciliana. Che potrebbero spiegargli, ad esempio, perché Maroni si diceva così innamorato dello Statuto siciliano.


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