Chi invece e' completamente assente nel 'dibattito' sullo spazio e' l'unione europea, alle prese con una crisi economica provocata da una moneta unica - l'euro - fallimentare, che oltre ad aver creato solo disoccupazione e disperazione ha impoverito anche la ricerca tecnologica in questo settore
La guerra per la conquista della Luna: tra americani e russi spunta la Cina
CHI INVECE E’ COMPLETAMENTE ASSENTE NEL ‘DIBATTITO’ SULLO SPAZIO E’ L’UNIONE EUROPEA, ALLE PRESE CON UNA CRISI ECONOMICA PROVOCATA DA UNA MONETA UNICA – L’EURO – FALLIMENTARE, CHE OLTRE AD AVER CREATO SOLO DISOCCUPAZIONE E DISPERAZIONE HA IMPOVERITO ANCHE LA RICERCA TECNOLOGICA IN QUESTO SETTORE
La domanda che si pone e pone il sito universo 7p portal news con un articolo di Roberto Colella può sembrare retorica: “Se è vero che tutto è di tutti e nessuno Stato può appropriarsi della Luna o di Marte in base al trattato extra-atmosferico del 1967, perché è in atto una contesa su chi deve possedere la Luna?”.
I cinesi sono passati all’attacco. E puntano anche alle conquiste spaziali. Sono scesi in campo accanto ai tradizionali che, ormai da decenni, duellano per accaparrarsi la presenza nello spazio: Usa e Russia. Ma accanto a questi Usa, Russia e Cina ci sono tante aziende private – per esempio, Orbital Sciences – che stanno scommettendo sui programmi spaziali.
Leggiamo sempre su universo 7 p portal news: “Nel documento Vision for 2020, diffuso nel 1997 dallo Spacecom, il suo ex responsabile, il generale Joseph W. Ashy dichiarava:
Verrà il giorno in cui colpiremo obiettivi terrestri navi, aerei, installazioni dallo Spazio. E ingaggeremo guerre stellari. Le missioni sono già state predisposte e ne abbiamo già formulato i concetti operativi.
Il cinema, è noto, ha già anticipato le guerre stellari. E, qualche volta, la fantasia dei registi diventa realtà (forse perché gli stessi registi vengono ‘imbeccati’ dai militari? chissà).
Lattuale legislazione spaziale non prevede grandi limitazioni per le attività militari nello spazio. Ne abbiamo un esempio qui in Sicilia con il Muos di Niscemi: non è forse un’arma che si interfaccerà con lo spazio? Che limitazioni hanno avuto i militari americani? Nessuna.
Insomma, giriamola come vogliamo, ma già da tempo lo spazio, in qualche misura, conosce le armi.
“Sono molteplici le attività definite passive – leggiamo sempre sul sito universo 7 p portal news – o di supporto militare, quali osservazione, sorveglianza, comunicazioni, rilevazione di esplosioni atomiche sulla Terra. Inoltre lo sfruttamento commerciale dello spazio frutta agli Stati Uniti introiti annui nellordine delle centinaia di miliardi di dollari e rappresentano per leconomia nazionale una grande risorsa strategica”.
I satelliti commerciali, oggi, rivestono grande rilevanza, soprattutto per il ruolo che esercitano nella gestione della sicurezza nazionale americana.
Lo spazio, del resto, è sempre più accessibile: cosa, questa, che ha aumentato la presenza di tanti interessi diversi: paesi diversi, ma anche industrie diverse con capacità sovranazionali. Questo aumenta le possibilità che esplodano conflitti.
Secondo i neocon, ci inoltriamo vero un futuro in cui lo spazio verrà sempre più considerato come un possibile terreno di scontro militare: proprio come la terra e il mare: uno spazio da difendere con l’ausilio delle armi.
Abbiamo accennato a Usa e Russia – in competizione nello Spazio sin dagli anni della ‘guerra fredda’. A cui abbiamo aggiunto la Cina, Paese in grande e tumultuosa crescita.
Non c’è, invece, lUnione europea, preda di una crisi economica epocale, gestita malissimo, con una moneta unica – l’euro – che è un totale fallimento. L’Unione europea dell’euro non ha né i mezzi economici, né – soprattutto – la capacità tecnologica per competere con Usa, Russia e Cina.
Infatti, anche su questo fronte, si è accodata all’America di Obama. Non è certo un caso se l’Unione europea sta seguendo pedissequamente gli americani in Ucraina e in Crimea. Lo stesso progetto Galileo avrebbe suscitato un po’ nervosismo negli americani, ma non li ha impensieriti.
Anche la Russia di Putin, benché potente, starebbe ripensando la politica spaziale dopo l’addio alle navette Nasa Shuttle, andato in scena nel 2012, e l’ormai superata Soyuz.
A conti fatti, è la Cina che punta a scommettere sullo Spazio: ne ha i mezzi economici e, perché no?, anche la possibilità di migliorare la propria tecnologia.
Secondo universo 7 p portal news, la partita geopolitica, nei prossimi anni, si giocherà sulle rivendicazioni lunari e spaziali. E coinvolgerà vari Stati. Con la probabilità di mandare in frantumi delicati equilibri.
“Il rischio – conclude universo 7 p portal news – è quello di infognarsi nella lacunosa legislazione internazionale. Alcuni Paesi hanno già adottato leggi spaziali nazionali, ma tra questi non figura lItalia”.