Il progetto presentato a dicembre dagli organi amministrativi delle due partecipate ha appena ricevuto il parere legale. Adesso, la parola spetta al senato cittadino. «Lo approviamo in un mese», si dice sicuro Giuseppe Castiglione
La fusione Amt-Sostare potrebbe arrivare a giugno Dopo l’avvocatura, ora tocca al Consiglio comunale
«Dalla sosta privata allo scambio con i mezzi pubblici, finalmente avremo un’agenzia della mobilità». Giacomo Bellavia, presidente di Amt, la società che si occupa della gestione del trasporto pubblico in città, non ha dubbi sull’utilità della fusione per incorporazione tra l’Azienda metropolitana Trasporti e Sostare, l’altra partecipata interamente pubblica che gestisce la sosta a pagamento. «Tutti i centri metropolitani hanno una sola società incaricata della gestione di sosta e trasporto – afferma Bellavia – Non c’è più motivo che Catania continui a fare eccezione».
Il progetto di fusione è stato predisposto a novembre dagli organi amministrativi di entrambe le società. «Da quel momento – spiega il presidente di Amt – è nelle mani del socio di maggioranza», ovvero il Comune di Catania. «L’avvocatura ha già espresso parere favorevole – aggiunge – Adesso, per completare la procedura attendiamo la valutazione del nuovo statuto da parte del Consiglio comunale». Che potrà apportare modifiche alle previsioni statutarie ma che ancora, così come sostenuto dal presidente del senato cittadino Giuseppe Castiglione a MeridioNews, non è approdato tra gli scranni di Palazzo degli elefanti. «A noi, per il momento, non è arrivato nulla – sostiene Castiglione – ma mi auguro che, entro un mese da quando ci inoltreranno la delibera, le commissioni competenti riusciranno a concludere i lavori, per poi passare all’approvazione». Prima però gli uffici dovranno predisporre la proposta di delibera. «Che non è cosa da poco – chiosa Bellavia – Penso ci vorrà qualche settimana prima che approdi in Consiglio comunale».
Una volta completati gli adempimenti burocratici da parte del socio di maggioranza, partirà la concertazione con i sindacati. «Poi – prosegue Bellavia – si andrà a stipulare l’atto notarile di fusione e, da quel momento, la procedura sarà completa». Bisognerà, però, attendere ancora qualche mese prima di vedere in azione la nuova Amts – è questa la papabile denominazione sociale della nuova ditta – acronimo di Azienda metropolitana trasporti e Sosta Catania. «Completeremo tutto entro il 30 giugno – assicura l’assessore alle partecipate Roberto Bonaccorsi a MeridioNews – che è il termine previsto dalla legge per l’approvazione del bilancio».
Tra gli articoli del progetto di fusione trovano spazio la forma di amministrazione, per cui si ipotizza la costituzione di un amministratore unico o di un consiglio di amministrazione a tre o cinque membri e la figura del direttore generale. La prima verrà scelta dal Consiglio comunale, per la carica di direttore generale, invece, si procederà attraverso selezione pubblica. «Noi, come amministrazioni delle partecipate – commenta il presidente di Sostare – dopo l’avvenuta presentazione del progetto di fusione, siamo esclusi dalla procedura fino alla consultazione con i sindacati e – aggiunge – in caso di modifiche allo statuto da parte del Consiglio comunale, saremo chiamati a ratificare».
Altro capitolo è quello riguardante la salvaguardia dei posti di lavoro. «Il rapporto del personale dipendente della società incorporata (Sostare) proseguirà senza soluzione di continuità, con la società incorporante (Amt) – si legge nel progetto elaborato dai vertici delle società – mantenendo i diritti già maturati al momento della fusione». In questo quadro si inserisce anche la particolare situazione dei 18 lavoratori in distacco da Multiservizi a Sostare. «Nel progetto di fusione non abbiamo previsto nulla – commenta Bellavia – Questa dovrà essere una decisione dei vertici della nuova società, ma ritengo che questo tipo di rapporti proseguiranno in continuità». Una condizione che viene confermata dallo stesso progetto di fusione. «I contratti in essere e non ancora conclusi alla data di effetto della fusione – si legge – proseguiranno nella società incorporante». Tutto, dunque, fa presumere che il rapporto di distacco temporaneo, almeno fino a naturale scadenza, proseguirà nella nuova società che assumerà diritti e obblighi di Sostare, proseguendo in tutti i loro rapporti anteriori alla fusione.