La Formazione professionale e i finti moralisti di Confindustria Sicilia

Anche Confindustria Sicilia ‘rimandata a settembre’ dai lavoratori della formazione professionale, stizziti da dichiarazioni ritenute discriminatorie. E’ il risultato di un sondaggio a campione raccolto al volo dalla redazione di LinkSicilia che ha coinvolto decine di lavoratori del settore, indignati da quanto letto dalle pagine del Giornale di Sicilia di mercoledì 27 giugno 2012.

L’attacco di Confindustria Sicilia nei confronti dei lavoratori del sistema della formazione professionale, rei di avere bruciato il ‘tesoretto’ della Cassa integrazione in deroga elargito dal Governo nazionale ha provocato reazioni di tantissimi operatori del settore. Dichiarare, come hanno fatto i vertici di Confindustria e Legacoop, che gli operatori della formazione professionale hanno sottratto (ingoiato/ fagocitato) per sé le somme destinate ai lavoratori delle imprese private è come tracciare volutamente una distinzione tra lavoratori, tra chi ha il diritto e chi invece no alla Cassa integrazione.

Per la verità questa posizione, che pur rispettiamo, non fa emergere fino in fondo la genesi sulla responsabilita’ di chi ha agito affinché potesse estendersi questo strumento nel settore della formazione in Sicilia. Ciò che sorprende in questa posizione netta dei rappresentanti degli industriali siciliani (almeno quei pochi risparmiati dalla crisi) è che al tavolo regionale sull’individuazione di criteri e settori beneficiari della Cassa integrazione non ordinaria erano presenti anche i delegati di Legacoop e di Confindustria, oltre che le associazioni degli enti formativi aderenti all’associazione degli industriali. Cioè i soggetti che oggi gridano al furto sono gli stessi che hanno sottoscritto, a partire dal 2010 e fino al 2012, l’accordo quadro regionale sulla distribuzione delle somme assegnate dal Governo nazionale con l’estensione alla formazione professionale dello strumento di sostegno al reddito.

E poi la presenza di un big di Confindustria nel Governo regionale – l’assessore alle Attività produttive Marco Venturi – inchioda l’associazione degli industriali alla responsabilità per lo sfascio del sistema formativo. Altro che fagocitare le somme a discapito di altri lavoratori! Responsabilità, per la verità, che gli industriali dovrebbero condividere con il dirigente generale della formazione professionale, Ludovico Albert, scelto proprio dall’area Pd, che ha appoggiato il Governo regionale, alla cui composizione ha partecipato Confindustria stessa con un suo dirigente. E la Legacoop a gestione Pd potrà mai sottrarsi dalla responsabilità di aver contribuito, anche indirettamente, alla scelta di uomini alla guida sia dell’assessorato regionale alla Istruzione e Formazione professionale che del dipartimento Istruzione e Formazione professionale? Si tratta di uomini provenienti, come già accennato, dichiaratamente dall’area Pd, che hanno preteso la messa in Cassa integrazione di 8 mila operatori del sistema formativo siciliano.

Tra i paradossi targati Confindustria Sicilia vi è quello di criticare, da un lato, l’utilizzo sfrenato della Cassa integrazione in deroga in favore degli operatori della formazione professionale (considerati lavoratori di serie B) e, dall’altro, di scegliere il silenzio, rispetto ai proclami del passato, quando la formazione era gestita dal Pdl, sui costi affrontati dal Governo regionale nella gestione della formazione professionale. Infatti, a partire dal 2011, anno in cui nelle stanze del Pd e di Confindustria Sicilia si decidevano probabilmente molte delle scelte governative della nostra Regione, la spesa in formazione si è ingrossata a dismisura.

E’ questo il vero scandalo, altro che riduzione di somme di denaro destinate alla formazione professionale! La verità è che il 2011 si sta chiudendo con oltre 260 milioni di euro ai quali aggiungere la quota di Cassa integrazione in deroga già erogata ai lavoratori.

Il 2012 prevede già uno stanziamento di 287 milioni di euro, che si ripeterà fino al 2014. A cui bisogna aggiungere alcuni mesi di Cassa integrazione ai quali i lavoratori della formazione professionale sono costretti per via dei continui ritardi nell’avvio delle attivita’ didattiche targate Avviso 20.

Ma di quale riforma parliamo? Di quale riduzione dei costi? Più giriamo intorno e peggio è. I vertici di Confindustria e Legacoop riflettano un po’ di più prima di lasciarsi andare ad  affrettate quanto errate affermazioni.

Deve far riflettere, invece, la mancata reazione dei vertici di Confindustria Sicilia  Legacoop Sicilia alla scelta del Governo regionale di non difendere gli Avvisi 7 e 8 che avrebbero creato economia e sviluppo nella nostra Isola e risollevato tantissime aziende dall’apatia della crisi. Stranezze per le quali i lavoratori della formazione professionale chiedono alle istituzioni verità.

Foto logo di Confindustria Sicilia giuseppelumia.it

Foto logo di legacoop Sicilia tratta datelevideoagrigento.net

 

 


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