La Finanziaria dei santi in paradiso: così i politici siciliani fanno piovere finanziamenti sui loro territori e su quelli degli amici

In Sicilia avere santi in paradiso conta, eccome. E nell’ultima legge di stabilità, approvata lo scorso 28 dicembre, quella da cui sono state estromesse dopo le polemiche dell’ultima manovra le associazioni, questo concetto è stato declinato in forme molteplici e fantasiose. «Nella manovra finanziaria appena varata dal Parlamento siciliano ai Comuni sono stati destinati quasi 600 milioni di euro, su un totale di circa 950» scriveva Renato Schifani in una nota piccata nei confronti di Paolo Amenta, presidente siciliano di Anci, che lamentava nell’ultima Finanziaria la scelta di dare contributi a pioggia a Comuni amici, con santi in paradiso, appunto. E il presidente della Regione ha pure ragione, i numeri gliela danno, è incontrovertibile. Andando però più a fondo ecco che sorgono le domande, e sono davvero tante. Anzitutto salta all’occhio la fantasia con cui sono stati giustificati gli stanziamenti ai Comuni, dal marketing alla generica promozione del territorio, ma più di tutte colpiscono loro: le disparità. E ci sono casi veramente curiosi.

Uno dei più strani è quello che riguarda il comune di Maletto, ridente cittadina sull’Etna di 3.500 e poco più abitanti. Nelle varie more del documento finanziario si legge: «200 migliaia di euro al comune di Maletto per la realizzazione di manifestazioni mirate alla promozione del territorio e l’incremento turistico», dicitura che vuol dire tutto e niente, ma che fondamentalmente si può ridurre in sagre, feste, feste e sagre, o giù di lì. Niente di male, per carità, ma non è ambiguo che un centro con poche migliaia di abitanti riceva per la promozione turistica gli stessi identici finanziamenti assegnati alla città di Noto, che vanta pure siti patrimonio Unesco? Ma soprattutto, la stessa entità di fondi è stata garantita a buona parte degli altri Comuni di dimensioni e situazioni economiche simili? Ovviamente no. Inoltre Maletto riceverà anche altri 850mila euro per «Lavori di riqualificazione della Rocca Castello» a cui vanno aggiunti i 600mila euro dati in questo caso non al Comune, ma di sponda alla diocesi di Catania per «Interventi di ristrutturazione e adeguamento sismico della Chiesa Sant’Antonio di Maletto». Alla fine a conti fatti sono un milione e 650mila euro i fondi che arriveranno a Maletto. Comune amministrato, grande sorpresa, da Giuseppe Capizzi, sindaco civico ma vicinissimo a Fratelli d’Italia, con frequentazioni ad altissimi livelli all’interno della quota siciliana del partito, tanto a Palermo quanto a Roma.

Santi in paradiso, appunto. E a proposito di santi, come anche in quest’ultimo caso, non si contano i finanziamenti elargiti a diocesi, parrocchie, istituti religiosi e quant’altro. Un modo come un altro per fare ricadere denaro sul territorio, alla faccia della parvenza di laicità dello Stato e degli enti pubblici. Ma la cosa non meraviglia più di tanto. E nessun partito esce indenne dalla tentazione del finanziamento sul territorio: secondo voci di corridoio il plafond di fondi stanziabili sarebbe ammontato a un milione 200mila euro per ogni deputato di maggioranza e a 800mila euro per ogni deputato d’opposizione. E quindi, per dire, Cerda, Comue amministrato dal deputato ex Sud chiama Nord, ora capogruppo della Lega, Salvo Geraci, fa jackpot: tre finanziamenti, da 30, 20 e 25mila euro per le proprie chiese, uno da 110mila euro per la sagra del carciofo, a cui ne va però aggiunto un altro da 25 mila euro per l’estate cerdese, ma soprattutto uno stanziamento da 225mila euro «a sostegno del proprio bilancio». È bene ricordarlo, Cerda non si trova nella lista regionale dei Comuni in dissesto, non ci si trova neanche Ramacca, l’unico altro centro che presenta una dicitura del genere in Finanziaria, seppure con finanziamento minore, eppure la Regione decide di aiutarli a fare quadrare i conti. Loro e nessun altro. Strano ma vero.

Nel Siracusano sono già noti gli interventi al comune di Melilli, il cui sindaco è il deputato Dc Giuseppe Carta, che potrà dire ai suoi concittadini di essersi fatto comprare un cine-teatro dalla Regione (250mila euro), di avere rifatto le strade (160mila euro), di essersi occupato di sport (110mila euro per la promozione sportiva) e di avere ricevuto 115mila euro per i festeggiamenti del santo patrono, San Sebastiano. Altra cosa molto divertente che si trova sul documento è questa successione: «180 migliaia di euro al comune di Santa Lucia del Mela per promozione turistica; 120 migliaia di euro al comune di Gualtieri Sicaminò per promozione turistica». A Santa Lucia del Mela era sindaco fino a pochissimo tempo fa il capogruppo dei deluchiani di Sud chiama Nord, Matteo Sciotto, mentre nel vicino Comune di Gualtieri Schillirò il sindaco è Gino Sciotto, fratello di Matteo.

E se su Modica, avamposto del presidente della commissione Affari istituzionali Ignazio Abbate, piovono finanziamenti, non è da meno la Comiso di Giorgio Assenza (Fratelli d’Italia): dalla riqualificazione del cimitero – tanti Comuni hanno pensato ai cari estinti in Finanziaria – al campetto dell’antica stazione, passando per la pulizia delle caditoie e l’illuminazione delle contrade, ma soprattutto ci sono 1,6 milioni stanziati per un rifacimento stradale, seppure importante. E tanti altri sarebbero gli stanziamenti curiosi, per molti Comuni, dalla festa di li schietti di Terrasini (centomila euro) al noto festival del cinema di Beplasso (Cinquanta). Molti, ma non tutti. Ripetiamo, tutto perfettamente lecito, peccato che sottolinei una disparità di trattamento tra Comuni con referenti e altri senza dal sapore ancora più che clientelare.


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