La Festa Democratica organizzata dal PD al parco Gioeni di Catania continua, e riscuote successo. Mercoledì sera è stata animata da uno dei concerti più attesi, quello dei Linea 77, band alternative-metal di respiro internazionale
La festa dei Linea 77
La terra è bagnata per la pioggia del pomeriggio, il prato è quasi invisibile calpestato da centinaia di persone, e l’aria si fa subito calda grazie ai catanesi None of us, che descrivono la loro musica come «una potente miscela di alternative rock e crossover». Finita la notevole performance del gruppo spalla, i Linea 77 non si fanno attendere e tra i fan presenti al parco Gioeni di Catania, in occasione della Festa Democratica del PD, l’eccitazione sale. Così, quando entra Tozzo (Christian Montanarella) e comincia a picchiare con foga sui tom, il pubblico si fa più stretto e movimentato.
Il primo pezzo è “Inno all’odio”, singolo tratto dall’album del 2005 “Available for propaganda”, realizzato interamente a Los Angeles. Il ritornello recita: «La nostra storia è un inno all’odio/ colpevoli di tacito consenso/ un inno all’odio/ cantiamo inconsapevoli ogni giorno/ ed ogni santo giorno/ persistiamo nell’errore». Sin dalle prime note si intuisce, dunque, che lo scopo del concerto non è solo il divertimento, non è solo il “pogo” convulso, ma anche la comunicazione degli ideali immortali come la pace, la denuncia delle storture del mondo moderno, l’invito a non perdersi nell’incoscienza inerziale alla quale ogni giorno siamo indotti.
Lo spettacolo continua alternando brani tratti dall’ultimo album “10” (uscito lo scorso 30 marzo) come “Vertigine”, “Aspettando meteoriti” e “L’ultima volta”, a tracce meno recenti come “66 (Diabulus in musica)”, singolo realizzato in collaborazione con i Subsonica, frutto dell’album “Numb” del 2003. Nella scaletta è presente anche “La nuova musica italiana”, traccia irriverente inserita nel lavoro discografico “Horror Vacui”, uscito nel 2008, che critica le new entry del panorama musicale nostrano: «Arriva la nuova musica italiana/ ma siamo già morti / arriva e non se ne va via più/ se arriva fingo di non esserci».
L’intensità dell’esibizione si mantiene alta, nutrita da una qualità del suono impeccabile, dalla densità di significato dei testi, dal coinvolgente sound viscerale e da un continuo feedback tra band e pubblico. Ma il picco lo si raggiunge con “Fantasma”, forse il brano più popolare dei Linea 77. Perfino il frontman Emo (Emiliano Audisio), in preda all’euforia, si è lasciato cadere sul pubblico, scomparendo per metà del brano tra la folla in delirio. «Era da troppo tempo che non venivamo da questi parti», ha sottolineato più volte il gruppo.
L’atmosfera a fine concerto è di unanime soddisfazione ma non di sazietà: la performance si è conclusa dopo un’ora e un quarto circa e gli spettatori reclamavano qualche brano in più. Ma il vocalist Nitto (Nicola Sangermano) aveva avvisato: «Non ci saranno cazzi di bis!». Ne è valsa la pena comunque.