La Fabi: “Vogliamo una banca che non penalizzi i lavoratori”

IL COMITATO DIRETTIVO CENTRALE DELL’ORGANIZZAZIONE SINDACALE DEI BANCARI HA PRESENTATO LA PIATTAFORMA DEL CONTRATTO

“Un Contratto per la difesa dell’occupazione e per la valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori all’interno di un nuovo modello di banca al servizio del Paese”: questo il titolo dell’ipotesi per una Piattaforma che la Segreteria Nazionale della FABI ha presentato questa mattina al Comitato Direttivo Centrale, che l’ha discussa, condivisa e approvata.

La piattaforma contrattuale, che ha lo scopo di gettare le basi di discussione con ABI, sarà presentata ora alle assemblee dei lavoratori, che partiranno già a metà aprile.

Articolata e pienamente concreta, la proposta dei sindacati – che, partendo da una premessa che ripercorre in breve quanto successo negli ultimi anni nel settore bancario – si sofferma sul perimetro in cui è possibile muoversi nei prossimi anni.

La FABI ha in mente un nuovo modello di banca: una banca che punti a crescere nei profitti, ma che non penalizzi il lavoratore, motore di una macchina che non può permettersi di rimanere indietro.

“Questo momento è molto più complicato di quello che abbiamo vissuto due anni fa – ha detto il Segretario Generale FABI, Lando Maria Sileoni -. Per questo dobbiamo essere preparati a combattere con proposte concrete, non solo per il Contratto Nazionale, ma anche per tutti i contratti a livello aziendale”.

Il Segretario Generale ha insistito su quanto sia “fondamentale che le decisioni siano condivise da tutti. Perché quanto fatto a livello centrale deve essere tradotto a livello locale”.

Al centro della piattaforma, dunque, l’idea di banca: una banca in cui vanno implementate le attività di consulenza, per il rilancio della piccola impresa, le startup e i distretti industriali. Una banca che allarghi l’offerta di servizi con attività di consulenza e assistenza fiscale, legale ed amministrativa, oltre che nel campo dell’intermediazione immobiliare. Una banca che si occupi più di credito all’economia reale che di finanza speculativa.

Un modello di banca in cui il bancario deve restare centrale e insostituibile e che sarà presentata direttamente all’ABI, a margine della piattaforma contrattuale.

Secondo la FABI, è necessario uno straordinario coinvolgimento di tutti il lavoratori e le lavoratrici del sistema, per l’ampliamento delle professionalità e per il miglioramento dei servizi e dei prodotti offerti. Una banca più attenta alla qualità, capace di ascoltare, indirizzare e assecondare le nuove esigenze della clientela, con maggior specializzazione a livello territoriale e settoriale.

Il nuovo CCNL deve affermare – secondo quanto riportato nella piattaforma – l’assoluta priorità dell’occupazione e la difesa del potere d’acquisto delle retribuzioni; deve essere riservata particolare attenzione alle politiche di solidarietà, al rafforzamento dell’area contrattuale ed alla contrattazione di secondo livello; deve essere confermato il Fondo per la nuova occupazione. In particolare, va riscritto e meglio strutturato il capitolo relativo all’area contrattuale, per renderlo funzionale al mantenimento delle attività nel perimetro del credito. A livello aziendale e di gruppo occorre pensare ad una contrattazione integrata con quella nazionale, a partire dalle trattative sulla congruità dei Piani industriali, in un’ottica di contrasto al fenomeno delle esternalizzazioni, con l’individuazione di soluzioni alternative anche di tipo organizzativo, in funzione della salvaguardia dei livelli occupazionali.

Capitoli importanti sono dedicati anche al premio variabile e al premio di risultato, prevedendo “l’individuazione del montante complessivo del premio, la sua ripartizione tra premio base per tutti e premio per obiettivi con l’individuazione dei criteri distributivi”.

Quanto alla richiesta economica, i sindacati rivendicano un aumento salariale del 6,05%, che tiene conto del differenziale del CCNL del gennaio 2012 pari all’1,40% e dell’inflazione prevista pari al 4,65%. Altro tema importante la riduzione delle consulenze e il ridimensionamento dei compensi dei manager, che non devono superare di 20 volte la retribuzione media di un dipendente.

“Va fatta un’inversione di rotta – ha detto Sileoni – dobbiamo uscire da qui con la consapevolezza che dobbiamo combattere per arrivare ad un nuovo modello di banca. E lo stesso dovranno fare le BCC. È l’unico modo per difendere posti di lavoro che continuano a diminuire”.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]