LUniversità di Catania ha diffuso in questi giorni i dati relativi allindagine condotta dal consorzio Almalaurea, cui lateneo siciliano aderisce, sulla condizione occupazionale dei laureati.
Già in primavera erano stati diffusi i dati generali relativi alle modalità di inserimento nel mondo del lavoro da parte dei giovani laureati italiani.
Dalla scorsa settimana, sono disponibili anche i dati relativi ai singoli atenei, facoltà per facoltà.
Ecco qual’è la situazione dei laureati presso la facoltà di Lingue e letterature straniere di Catania.
I dati si riferiscono ai laureati nel 2000 e nel 2002, che hanno risposto sulla propria condizione occupazionale prima e dopo la laurea, a distanza di un anno e di tre anni dal conseguimento del titolo, nonché sulla propria carriera universitaria.
Letà media dei laureati nella nostra facoltà è un allarmante 27,4 anni per una durata media del corso di studi di 7,7 anni. Oltre il 61% degli intervistati ha dichiarato di aver frequentato corsi di formazione post-laurea, spesso necessari per trovare lavoro.
Solo il 20% degli intervistati prosegue dopo la laurea un lavoro che aveva iniziato prima della conclusione degli studi. Il 68% dei laureati, invece, inizia a lavorare per la prima volta dopo il conseguimento del titolo accademico.
I tempi di ingresso nel mondo del lavoro sono inferiori rispetto alla media italiana: una media di 5 mesi dalla laurea contro i 12 mesi della statistica nazionale. Ma spesso si registra unalta incidenza di contratti atipici o lavoro in nero.
Le percentuali relative alle tipologie occupazionali vedono una forte presenza del lavoro part-time e del lavoro atipico (tempo determinato, collaborazione). Solo il 16% dei laureati ottiene un lavoro stabile entro il primo anno dalla laurea. Il 40% ottiene un contratto a tempo indeterminato a tre anni dal titolo.
Sono soprattutto gli uomini (50%) a trovare lavoro immediatamente dopo la laurea. Solo il 38,6% delle donne trova lavoro a un anno dalla fine degli studi universitari.
Il guadagno medio dopo un anno dalla conclusione degli studi si attesta sui 695 euro al mese. A 3 anni dalla laurea si sale a 842 euro al mese.
Un valore notevolmente inferiore alla media nazionale (912 euro al mese per il primo anno).
Alla domanda sullefficacia ai fini professionali del titolo di studio conseguito, e sulleventuale uso immediato delle competenze acquisite alluniversità, il 40% degli intervistati ha risposto per niente o poco riferendosi alle attività lavorative svolte a un anno dalla laurea. I valori salgono a tre anni di distanza dalla laurea: il 73% dichiara di svolgere un lavoro pertinente con il titolo conseguito.
Interpellati sulla possibilità di tornare a ripetere la scelta di iscriversi alluniversità, solo 4 laureati su 100 hanno affermato che non si iscriverebbero più a nessun corso di laurea. Ben il 55,6% sceglierebbe lo stesso corso, il 36,5 % cambierebbe corso di laurea.
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