L'intervento è frutto di un accordo tra l'azienda e il Comune che coinvolge anche la Pertini a Brancaccio e un centinaio di uffici comunali ma Orlando ha annunciato l'intenzione di estendere il progetto ad altri istituti. Già cablate 121mila unità immobiliari, l'obiettivo minimo è arrivare a 224mila entro aprile 2019. Investimento di 90 milioni
La banda larga sbarca alla scuola Falcone allo Zen Inaugurata la fibra ottica ultraveloce di Open Fiber
La scuola Falcone allo Zen torna al centro della cronaca. E stavolta non per intimidazioni, raid vandalici e busti decapitati ma per una bella notizia: stamattina, infatti, è stato inaugurato il cablaggio in fibra ottica ultraveloce nei tre plessi di scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, che ospitano complessivamente circa 750 alunni. Alcuni mesi fa la Falcone era stata scelta, insieme alla Pertini a Brancaccio, come punto di partenza del progetto di diffusione della banda larga a Palermo frutto di un accordo tra Open Fiber e Comune.
L’operazione coinvolge anche un centinaio di edifici comunali che si trovano sia all’interno sia al di fuori dell’infrastruttura digitale denominata anello telematico, un canale per la connessione ultraveloce che collega gli uffici di Palazzo delle Aquile lungo tutto l’asse dalla Stazione Centrale allo Stadio e ritorno. La fibra ottica con tecnologia FTTH (Fiber-To-The-Home, cioè direttamente dentro casa) di Open Fiber ha già raggiunto 121mila unità immobiliari. L’obiettivo minimo è arrivare a 224mila unità immobiliari entro aprile 2019 con un investimento complessivo di 90 milioni di euro ma l’accordo con il Comune prevede che si possano raggiungere fino a 283mila unità immobiliari.
La connessione viaggia a 1 Gbs/s «ma stiamo già guardando alla fibra a 10 gigabit al secondo», ha sottolineato il presidente Franco Bassanini, che stamattina ha partecipato all’inaugurazione con il sindaco Leoluca Orlando, gli assessori all’Innovazione Iolanda Riolo e alla Scuola Giovanna Marano, il vicesindaco Sergio Marino e la dirigente scolastica Daniela Lo Verde. «Palermo si è mostrata più pronta di altre città e sarà cablata prima di Firenze e Roma – dice Bassanini -. La nostra sfida è cablare tutto il Paese. Le ultime ricerche dimostrano che tra 15 anni almeno il 50 per cento dei posti di lavoro riguarderà attività che ancora non esistono, occupazioni legate soprattutto alla tecnologia».
Open Fiber si è occupata della posa della fibra spenta per collegare i tre plessi. Ericsson ha curato la posa dei cavi mentre l’attivazione del servizio è stata effettuata da Wind. Inoltre l’azienda in comproprietà (al 50 e 50) tra Enel e Cassa Depositi e Prestiti ha donato all’istituto tre lavagne interattive multimediali (Lim) e sei personal computer per le attività didattiche. Il cablaggio in fibra ottica ultraveloce ha reso pienamente operative le aule informatiche mentre «prima la connessione era singhiozzante», sottolinea la preside.
«Stavolta lo Zen è più avanti degli altri quartieri – afferma Orlando -. La scuola Falcone è la prima di tante scuole che verranno cablate in una città in cui wi-fi free e videosorveglianza confermano la crescita dell’innovazione». «Siamo molto contenti di questa giornata – esulta la dirigente Lo Verde -. Finalmente la scuola Falcone esce sui giornali per quello che merita, per cose belle. È bello che si parta dalle due periferie estreme, Zen e Brancaccio. Secondo me sono proprio questi i ragazzi che hanno più bisogno».
Il sindaco ha fatto cenno anche alle critiche piovute addosso ai giganti delle telecomunicazioni, da Fastweb alla stessa Open Fiber, per la lentezza dei lavori di ripristino del manto stradale dopo la posa dei cavi. Oggi il consigliere comunale di Palermo 2022, Giulio Cusumano, voce spesso critica della maggioranza, ha annunciato l’intenzione di «chiedere lo stop dei lavori fino a quando non saranno ripristinati i solchi già fatti. L’amministrazione comunale faccia il punto con tutti gli interessati: dirigenti, funzionari e responsabili delle aziende per stabilire tempi e modalità di sistemazione del manto stradale. Basta solchi a cielo aperto per settimane. La mia proposta è stata accettata all’unanimità da tutta la commissione Bilancio».
Dall’azienda fanno sapere che «i lavori sono affidati in appalto. Open Fiber posa la fibra spenta ma è la ditta che ha vinto l’appalto che si occupa del ripristino del manto stradale. Tra la posa della fibra e il ripristino del manto stradale occorre attendere tempi tecnici che possono durare dalle tre settimane ai tre mesi, anche in base alle condizioni climatiche».