Il governo letta-alfano-bilderberg ha aumentato di un punto liva perche non cerano soldi, ma ha trovato 4 miliardi di euro per due banche. Ma non sono le stesse banche che stanno massacrando i lavoratori con la disdetta unilaterale del contratto?
La Banca dItalia si auto-rivaluta e Intesa San Paolo e Unicredit si fanno i bagni
IL GOVERNO LETTA-ALFANO-BILDERBERG HA AUMENTATO DI UN PUNTO LIVA PERCHE NON CERANO SOLDI, MA HA TROVATO 4 MILIARDI DI EURO PER DUE BANCHE. MA NON SONO LE STESSE BANCHE CHE STANNO MASSACRANDO I LAVORATORI CON LA DISDETTA UNILATERALE DEL CONTRATTO?
Chi volesse mettere in dubbio che il Governo di Enrico Letta, con il beneplacito delle più alte ‘vette’ dello Stato, sia al servizio delle banche e dell’alta finanza, auspice il Club Bilderberg, è servito. L’ultimo Consiglio dei Ministri del 27 novembre ha deliberato la ricapitalizzazione della Banca d’Italia attraverso una operazione che definire alla stregua di giochi di prestigio è appena un’approssimazione.
Infatti, l’aumento del capitale della Banca d’Italia avverrà mediante la rivalutazione della stessa Banca. Rivalutazione che si aggira tra i 5 e i 7,5 miliardi di euro. Questo incremento del capitale verrebbe acquisito dalla stessa Banca con l’impiego delle proprie riserve. Il decreto del Governo prevede inoltre che i soci di Bankitalia non possono avere quote di capitale superiore al 20 per cento.
I soci di Bankitalia attualmente sono le banche Intesa San Paolo ed Unicredit. Queste due banche a seguito di questa operazione da prestigiatori, senza metterci un centesimo, si ritrovano il capitale investito cospicuamente rivalutato di una misura che varia da 2,7 a 4 miliardi di euro.
Ma la cosa più rilevante è che la loro partecipazione azionaria si aggira intorno al 68 per cento del capitale, pertanto dovranno dismettere almeno il 48 per cento delle azioni che detengono in più rispetto al nuovo limite massimo consentito. E poiché il mercato finanziario di questi tempi è assai magro, il Governo Letta ha previsto di acquistare direttamente la maggiore capitalizzazione delle due banche, peraltro rivalutata.
Pertanto a Intesa San Paolo andrebbero circa da 1,8 a 2,8 miliardi mentre a Unicredit ‘soltanto’ da 850 milioni a 1,2 miliardi. Niente male per due banche che, in queste ultime settimane, hanno disdetto unilateralmente il contratto di lavoro per penalizzare i lavoratori…
La stranezza non consiste tanto nel fatto che il Governo acquisti delle quote azionarie di Bankitalia, ma che le acquisti da Intesa San Paolo ed Unicredit ancorché appena rivalutate. L’altra stranezza è che non si sono trovati i soldi per evitare l’aumento di un punto di Iva, ma quelli per le banche si sono trovati. Bravi loro! Questi sono giochi di prestigio di alta scuola.
Sull’argomento non riteniamo di aggiungere alcun altro commento per la semplice ragione che i fatti parlano da soli.