L'intervento dei militari è stato richiesto dal preside dell'istituto, che era presente durante le operazioni di controllo. Segnalato un giovane, trovato in possesso di una modesta quantità di droga leggera. «Turbamento e paura hanno fatto presto a dilagare»
Ispezione dei carabinieri dentro il liceo Umberto I Alla ricerca di droga. Studenti: «Un’intimidazione»
Mattina movimentata per gli studenti del liceo classico Umberto I di via Filippo Parlatore. Le lezioni sono state infatti interrotte dall’arrivo dei carabinieri che, accompagnati dai cani antidroga, hanno controllato e ispezionato classi e alunni. L’intervento dei militari, come confermato dal comando provinciale, è stato dettato dalla richiesta del preside dell’istituto, che era presente durante le operazioni di controllo. Operazioni che si sono concluse solo con la segnalazione di un giovane, trovato in possesso di una quantità molto esigua di droga leggera, come assuntore.
I carabinieri assicurano che tutto si è svolto nel pieno rispetto degli studenti, anche se non sono mancate le rimostranze da parte dei ragazzi, che parlano di «grave atto intimidatorio». «L’azione è cominciata alle 10 – dicono Ludovica Di Prima e Anna Taibi – e agli studenti è stato imposto di uscire dalle classi mentre, al loro interno, gli agenti con i cani perquisivano i nostri zaini. Diversi studenti, minorenni, sono stati isolati dai propri compagni e chiusi all’interno della classe in presenza del dirigente scolastico e degli agenti».
Le ragazze parlano anche di «atteggiamenti dal tono chiaramente intimidatorio da parte delle forze dell’ordine» nei confronti di alcuni compagni, convocati poi in caserma. «Turbamento e paura hanno fatto presto a dilagare fra di noi che, improvvisamente, ci siamo trovati al cospetto di una situazione paradossale e inverosimile – prosegue il racconto – Realmente, c’è qualcosa che non va. Pensando a quanto vissuto oggi affermiamo con certezza che il risultato ottenuto dal preside stesso, attraverso questa ignobile azione, sia stata la semplice criminalizzazione e la pura umiliazione di alcuni studenti davanti ai propri compagni e i propri professori e non sicuramente un passo avanti nella lotta alle droghe»,