La ministra della Difesa è intervenuta oggi a Palermo, sottolineando come per gli interventi in Siria la Sicilia non dovrebbe essere interessate: «Discorso diverso se gli scontri fossero in Libia». A smentire è anche l'Aeronautica militare: «Non ci risultano movimenti di questo tipo»
Isis, Pinotti esclude coinvolgimento basi siciliane Dopo voci sull’arrivo di caccia francesi a Trapani
«In Sicilia c’è una base importante come quella di Sigonella, ma in questi scenari non è particolarmente coinvolta». A parlare è la ministra della Difesa Roberta Pinotti che, intervenendo a Palermo per l’iniziativa “Panorama d’Italia”, ha smentito le voci riguardanti un coinvolgimento diretto delle basi siciliane nelle operazioni di questi giorni, dopo i fatti di Parigi. Pinotti ha poi aggiunto che la situazione per la Sicilia sarebbe diversa «se gli scontri fossero in Libia».
In mattinata, infatti, si erano diffuse le voci di un arrivo in Sicilia – così come riportato da Blog Sicilia – di circa quindici caccia francesi. Stando a quanto riportato dal quotidiano on line, i velivoli, in un primo tempo diretti nello scalo palermitano Falcone-Borsellino, sarebbero stati fatti atterrare presso l’aeroporto militare di Trapani Birgi.
Tale scenario, tuttavia, non aveva trovato conferma nell’Aeronautica militare già nel primo pomeriggio: «Non ci risultano movimenti di questo tipo, sono voci che anche a noi sono arrivate tramite i media, ma allo stato attuale non hanno conferma» ha dichiarato a MeridioNews l’ufficio relazioni esterne. Smentita a cui si è aggiunta anche quella dell’ufficio stampa della Difesa: «Non possiamo che ribadire quanto detto dall’Aeronautica militare».
Sulla richiesta di collaborazione all’Italia da parte della Francia, già ieri sera una nota dell’Ansa chiariva che «la disponibilità di aeroporti alternati» riguarda la possibilità di usufruire di uno scalo «verso il quale un aereo può dirigere per l’atterraggio quando, per motivi tecnici o di sicurezza, non può proseguire la destinazione verso la base di prevista destinazione». Allo stato attuale, dunque, una possibilità che tuttavia stando alle parole della ministra della Difesa non avrebbe avuto riflessi concreti.