Continua la mobilitazione del personale dell'istituto pubblico di assistenza, in attesa di un incontro, programmato per domani, con il sindaco Mauro Mangano e il commissario straordinario. Dopo il decreto di estinzione si lavora per recuperare gli stipendi arretrati e il passaggio di consegne al Comune
Ipab Paternò, dipendenti si incatenano davanti sede «Senza 35 mensilità, per mangiare facciamo collette»
Una protesta a oltranza con la prospettiva di fermarsi solo quando avranno i loro soldi. Sono i motivi conduttori che questa mattina hanno portato 16 dipendenti della casa d’ospitalità Salvatore Bellia di Paternò a incatenarsi davanti alla struttura di via G.B.Nicolosi. L’obiettivo è quello di non arrendersi fino a quando non verranno rispettati i loro diritti. Da 35 mesi infatti sono senza stipendi e, nonostante questo, hanno continuato a lavorare senza battere ciglio. La struttura è tra quelle finite nel decreto di estinzione dello scorso 10 novembre firmato dal governatore Rosario Crocetta.
Per mangiare facciamo la colletta da amici e parenti
Il personale è ormai alla disperazione e per mangiare, o pagare le bollette, i dipendenti sono costretti a «fare la colletta da amici e parenti». Ai 16 dipendenti full-time bisogna aggiungere anche 14 lavoratrici precarie. Le dipendenti del Salvatore Bellia hanno incontrato la stampa per manifestare la loro disperazione: «Noi non facciamo un passo indietro siamo decisi ad andare avanti fino a quando ci daranno i nostri soldi – spiegano Angela Rizzo e Enza Pappalardo, rispettivamente di Cgil e Uil -. Domani ci hanno convocato e avremo un incontro con il sindaco di Paternò e con molta probabilità il commissario straordinario».
Per ottenere i soldi i dipendenti avevano fatto ricorso ai decreti ingiuntivi, che nel corso dei mesi sono diventati esecutivi. L’obiettivo è quello di recuperare gli stipendi del 2013, ossia otto mensilità più la tredicesima per una somma pari a circa 200mila euro. In questi giorni inoltre è stato disposto il pignoramento delle somme che di fatto hanno bloccato le casse di Comune e Regione Sicilia.
«Siamo stanchi perché siamo stati presi soltanto in giro – spiega un dipendente -. Nei giorni scorsi si è tenuto un consiglio comunale straordinario sulla nostra vicenda e al quale abbiamo partecipato.Non si è capito nulla.Tra le mani non abbiamo nulla di concreto». Il sindaco, a seguito del decreto di estinzione del Salvatore Bellia, che sancisce il passaggio di debiti e dipendenti al comune di Paternò, ha inviato una lettera alla Regione in cui chiede un incontro tecnico per definire meglio il passaggio di consegne tra i due enti. Mangano ha annunciato il ricorso al tribunale amministrativo contro il decreto, in particolare per avere la sospensiva del passaggio dei debiti per una cifra pari a tre milioni di euro.