Il suo nome era dato per certo alla guida dell’assessorato Territorio e Ambiente già da qualche settimana, ora c’è anche l’ufficialità, suggellata dal giuramento di ieri pomeriggio. Giusi Savarino è una nuova assessora del governo guidato da Renato Schifani. Deputata eletta tra le fila di Fratelli d’Italia, in cui arriva dalla trafila di Diventerà bellissima, […]
Intervista alla neo assessora Giusi Savarino, dalla riforma dell’urbanistica alla siccità. «Che errore chiudere i dissalatori»
Il suo nome era dato per certo alla guida dell’assessorato Territorio e Ambiente già da qualche settimana, ora c’è anche l’ufficialità, suggellata dal giuramento di ieri pomeriggio. Giusi Savarino è una nuova assessora del governo guidato da Renato Schifani. Deputata eletta tra le fila di Fratelli d’Italia, in cui arriva dalla trafila di Diventerà bellissima, il partito ideato dall’ex governatore Nello Musumeci. La sua nomina è il coronamento di un percorso che passa anche dalla mancata elezione, seppur con discreto risultato, alle ultime elezioni europee.
«Questo del Territorio e Ambiente è un tema che conosco bene – racconta la neo assessora a MeridioNews – perché sono stata per cinque anni presidente della commissione di riferimento. Ho purtroppo ben chiare le criticità e le emergenze che ci sono da affrontare, però sono anche consapevole delle grandi potenzialità che ci sono. So anche – dice Savarino – che per liberare le energie di questo assessorato bisognerà lavorare non solo con una convergenza con il governo nazionale su alcuni temi, penso alle concessioni balneari, ma anche in sinergia con l’Assemblea regionale siciliana».
Una conoscenza, quella di Savarino delle tematiche in capo al suo assessorato, che dovrà comunque essere aggiornata costantemente, vista la mole di responsabilità che racchiude una delega così variegata, che va dal contrasto all’emergenza siccità fino all’urbanistica. «Sono tanti dipartimenti. Per fare qualche esempio, l’urbanistica, nella scorsa legislatura abbiamo fatto la riforma, una legge importante. Io ero relatrice di quella legge, che oggi deve trovare applicazione. A partire dal Ptr (Piano territoriale regionale, ndr), dai Pug (Piani urbani generali, ndr) dei vari Comuni. Stessa cosa per l’edilizia, avevamo fatto una norma che recepiva in maniera dinamica la normativa nazionale. Ora bisogna capire cosa del Salva casa viene recepito direttamente e cosa avrà invece bisogno di una normativa regionale per essere recepita».
E poi ci sono i nodi storici, quelli ricorrenti, uno su tutti quello dei forestali. «Ci sono tanti temi come quelli del corpo forestale e dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ndr), che purtroppo hanno bisogno di essere affrontati anche nella programmazione – prosegue Savarino – perché c’è un problema di personale che non si può più rinviare e che bisogna risolvere, perché uno dei modi di affrontare la campagna antincendi è la prevenzione, oltre alla repressione. Grazie al presidente Schifani sono stati recuperati i fondi di un Pon sicurezza – dice la neo assessora – per cui ora verranno a breve monitorate le aree a rischio e i piromani devono sapere che avranno vita difficile, perché dovranno essere individuati e dovranno pagare, perché il loro non è solo un attentato alla natura, ma anche alla vita delle persone».
La vera sfida, tuttavia, sarà quella di recuperare risorse economiche, soprattutto sul fronte ambientale, laddove si sono spesso perse o sono rimaste addirittura non spese. «Quello del rimboschimento delle aree sottoposte a incendio – dice Savarino – è un tema reale e questo dovremo affrontarlo cercando di recuperare risorse. I nostri parchi e le nostre riserve sono una bellissima realtà dove operano anche tantissimi giovani – prosegue – però non si riescono al momento a intercettare le risorse dei fondi strutturali e lì dobbiamo operare con una riforma che li metta nelle condizioni di potere andare oltre la tutela, anche con una promozione del territorio, con dei percorsi naturalistici e con interventi di rimboschimento, che aiutino la natura, con risorse che in questo momento non vengono intercettate o vengono intercettate in maniera risicata».
E poi c’è la siccità. «Ci sono dei lavori, dei programmi, che vanno fatti a prescindere dall’attualità del problema, perché altrimenti poi si ripresentano – conclude l’assessora – Chiudere i dissalatori, per esempio, senza immaginare un impianto di produzione energetica alternativa, è stato un errore. Oggi abbiamo stanziato dei fondi, va fatto un revamping e vanno immaginati dei dissalatori moderni. È un tema emergenziale, ma alcune risposte vanno programmate a prescindere».