Tra una telefonata di Berlusconi e un elefante in vendita, Catania continua a far parlare di sé. Le cronache dal dissesto parlano di uno sciopero appena concluso e delle sue conseguenze. Per quasi una settimana gli operatori della raccolta dei rifiuti hanno incrociato le braccia e fino a domenica notte in molte zone della città la situazione era ancora fuori controllo, al limite dell’emergenza sanitaria. Purtroppo le nostre foto non possono testimoniare del tanfo nauseante che aleggiava nell’aria.
Nonostante i netturbini abbiano ripreso a lavorare già da sabato notte, in periferia, domenica sera, le strade apparivano in pessimo stato. Per terra, foglie di verdura marce e cartacce di ogni genere, a prova di scivoloni.
In alcuni quartieri della città molti cassonetti sono reduci dagli incendi delle notti scorse: letteralmente carbonizzati. Durante il nostro viaggio tra periferia e centro storico, abbiamo incontrato passanti con le facce stupite; altri cittadini depositavano le loro buste di plastica piene di rifiuti freschi di giornata senza fare una piega, mentre i cani randagi rovistavano tra la spazzatura abbandonata davanti ai portoni delle abitazioni per trovare qualcosa da mangiare. Questa è la situazione che si è presentata sotto gli occhi di tutti, anche dei non catanesi.
L’emergenza ora sta lentamente rientrando. La città ha cominciato a versare in queste condizioni da lunedì della settimana scorsa, da quando circa 455 operai della Dusty e 100 della cooperativa Solco, addetti alla raccolta dei rifiuti, erano entrati in sciopero per protestare contro la mancata retribuzione degli stipendi. Lo sciopero,cominciato dapprima con una guerriglia inscenata dai netturbini in piazza Duomo, si è concluso sabato sera, con il raggiungimento di un accordo tra il sindaco Raffaele Stancanelli e i sindacati. per un acconto di 750 euro dello stipendio di agosto. Il resto invece lo riceveranno il 30 settembre. Mentre agli operai della Solco (che operano nel centro storico) la mensilità verrà data venerdì in un’unica soluzione.
Per adesso sembra che tutto stia ritornando alla normalità, o quasi. Si sta già provvedendo a ripulire le vie del centro, soprattutto le zone dei mercati principali. Mentre la raccolta dei rifiuti procede lentamente nelle zone periferiche della città. Il pericolo infezioni è stato scongiurato. Ma cosa succederà quando si avvicinerà la scadenza del pagamento degli stipendi del prossimo mese?
Intanto, si apre un altro fronte caldo nell’hinterland: lunedì hanno cominciato a scioperare (sempre per il mancato pagamento degli stipendi) i lavoratori che si occupano della raccolta dei rifiuti solidi urbani per conto dell’Ato Simeto Ambiente. Diciotto i comuni interessati: diciotto comuni interessati: Mascalucia, Pedara, San Gregorio di Catania, Tremestieri Etneo, Belpasso, Adrano, Misterbianco, Gravina di Catania, Santa Maria di Licodia, Ragalna, Nicolosi, Paternò, San Pietro Clarenza, Biancavilla, Motta Sant’ Anastasia, Sant’ Agata Li Battiati, Camporotondo Etneo e San Giovanni La Punta.
Testo e foto di Nelly Gennuso
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