Undici scuole di alcune province del meridione lavorano in simbiosi per raccogliere materiale, video e non soltanto, sul tema della mafia. Lo scopo? Conoscerla per affrontarla meglio
Insegnare ai giovani l’antimafia
Diffondere tra i giovani una conoscenza più profonda della realtà e della storia, così da delinearne un profilo prima personale e poi collettivo per sradicare definitivamente la cultura mafiosa e riscattare il Sud da una contaminazione quasi inevitabile: questo è ciò si propone di fare il progetto “Arcipelago della Memoria”, un’iniziativa approvata nell’ambito dell’avviso pubblico Azione provincEgiovani e promosso dal Ministero della Gioventù e dall’ Upi, Unione delle Province d’Italia.
Oltre l’Ipsia “Enrico Medi” di Palermo, sono coinvolte nel progetto undici scuole fra quelle della provincia di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Messina. Gli studenti, fra i sedici e i diciassette anni, lavoreranno insieme ad un gruppo di esperti per realizzare entro il 2010 il secondo volume della pubblicazione “A mani libere”, accompagnato da un prodotto multimediale, entrambi incentrati sulla storia di Peppino Impastato, famoso per le denunce delle attività della mafia in Sicilia che gli costarono la vita. I ragazzi si occuperanno pure del montaggio di un videoclip e di una raccolta fotografica a tema.
Alla presentazione del progetto, lo scorso 26 Ottobre, hanno partecipato Claudia Brunetto, giornalista che supervisionerà il lavoro di scrittura, Sergio Lo Verde dell’associazione “Hakuna Matata” che guiderà il percorso di teatro-forum, Giovanni Impastato dell’Associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e Monia Manganelli, referente della fondazione del Museo del Muro di Berlino.
«Il termine Arcipelago – sottolinea Claudia Brunetto – va messo in evidenza per ricordare che questo progetto è svolto da un gruppo di undici scuole e, attraverso il lavoro di tutti gli studenti impegnati, è importante riuscire a raggiungere lo scopo unico di interesse comune».
Il recupero della memoria storica e la presa di coscienza di questa realtà è quindi fondamentale nella lotta contro la mafia, e un progetto simile mira a quest’obiettivo, spronando i giovani siciliani e calabresi alla creazione di nuovi mezzi per costruire in modo creativo un proprio punto di vista sulle mafie. Per rigettarle.