Inciviltà a Catania, nuova pagina e filosofia «Vogliamo creare un movimento cittadino»

Nata sulle ceneri della pagina Facebook ormai chiusa, con nuovi amministratori e approccio diverso al mezzo e ai problemi della città, è tornata sul social network Inciviltà a Catania. Tante le novità, a partire da un rigoroso rispetto delle regole di netiquette per evitare di incappare nelle stesse problematiche legali che hanno portato alla chiusura della vecchia pagina e per distinguere la nuova impostazione. Il nuovo spazio, così, dal 24 luglio ha ricominciato a raccogliere foto, commenti, notizie e racconti di vita quotidiana catanese. Presto, però, si è aggiunto un altro profilo – identico nel nome, ma non nel link – che ha seguito una vita parallela. Ma, come assicura uno dei moderatori della seconda pagina, tra due giorni Facebook concluderà l’iter che porta alla chiusura.

Gli amministratori della pagina originaria hanno provato a instaurare una collaborazione con i gestori dello spazio omonimo. Sottolineando come molti utenti siano confusi dalla presenza di due profili con numerose somiglianze, «gli abbiamo scritto chiedendo di cambiare almeno nome o di unirci, così si crea movimento», racconta Germano, uno dei tre amministratori della pagina originale. Richiesta rifiutata, alla quale è seguito l’invito a far convogliare gli utenti della pagina più vecchia in quella creata dopo. «Secondo noi, il nostro metodo è più efficace», ribatte il titolare della pagina concorrente. A ogni modo la questione si risolverà entro lunedì, quando la procedura di cancellazione verrà portata a termine.

«Per noi è una cosa seria, ci interessa lo scopo: se siamo uniti, se c’è un movimento, l’amministrazione ci può ascoltare – sottolinea Germano – Come è successo con la pagina Lungomare liberato che è riuscita a far chiudere per ben quattro volte il lungomare. Un uso intelligente dello strumento social». L’aggregazione di centinaia di persone che denunciano quanto di negativo – a qualsiasi livello – accade in città è l’obiettivo di Inciviltà a Catania. «Se stiamo zitti, queste cose passano per giuste – riflette amareggiato – C’è troppo spirito di rassegnazione».

E se il cambiamento può passare attraverso le pagine di Facebook non fa differenza. «Beccare un mi piace, mettere solo foto di macchine in doppia fila o negli stalli dei disabili non mi interessa. Mi importa che la città cambi», dice Germano. Questo attraverso un linguaggio che non sfoci a sua volta nell’inciviltà, però. «Evidenziare e denunciare le problematiche e i comportamenti incivili presenti nella cittadina», scrivono nel post di presentazione i tre amministratori. Ma anche per «scoraggiare l’inciviltà e l’anarchia che vige nella città» si chiede agli utenti di tenere un comportamento adeguato anche online. «Non fomenteremo mai linguaggi e comportamenti di odio verso cose e persone, come è avvenuto con l’ex pagina, nonostante si segnaleranno comportamenti e situazioni molto sgradevoli».


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Coinvolgere gli utenti di Facebook e creare un movimento che si faccia interprete del bisogno di riscatto della città. Curato da tre amministratori, il nuovo spazio online nasce dalle ceneri di un'esperienza omonima ormai chiusa per problemi legali. L'obiettivo è «un uso intelligente dello strumento social - racconta uno dei gestori - Per noi è una cosa seria, ci interessa lo scopo: se siamo uniti, l'amministrazione ci può ascoltare»

Coinvolgere gli utenti di Facebook e creare un movimento che si faccia interprete del bisogno di riscatto della città. Curato da tre amministratori, il nuovo spazio online nasce dalle ceneri di un'esperienza omonima ormai chiusa per problemi legali. L'obiettivo è «un uso intelligente dello strumento social - racconta uno dei gestori - Per noi è una cosa seria, ci interessa lo scopo: se siamo uniti, l'amministrazione ci può ascoltare»

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