L'uomo, dopo il fermo, è stato rimesso in libertà. A suo favore il fatto di essersi fermato dopo l'incidente e l'avere avvertito i soccorsi. La salma di Patrizio Scarvaglieri si trova invece all'ospedale Cannizzaro dove il medico legale effettuerà degli accertamenti come disposto dalla procura
Incidente Biancavilla, rilasciato autista del camion Ipotesi omicidio stradale. È originario di Misilmeri
I militari della stazione dei carabinieri di Santa Maria di Licodia hanno arrestato, nella tarda serata di ieri, e successivamente rilasciato un uomo di 33 anni, originario di Misilmeri (Palermo), con l’accusa di omicidio stradale. L’uomo era alla guida del furgone Iveco che ieri mattina avrebbe provocato l’incidente sulla strada statale 284, in territorio licodiese, in cui ha trovato la morte il 40enne adranita Salvatore Scravaglieri, conosciuto ad Adrano da tutti come Patrizio, mentre era alla guida del suo scooter Honda Sh 300.
Il 33enne è un dipendente della ditta palermitana che si sta occupando del montaggio delle luminarie a Biancavilla, in occasione delle feste patronali di San Placido. L’uomo avrebbe raccontato ai carabinieri la dinamica dell’incidente. Al momento del sinistro transitava lungo la carreggiata in direzione Adrano e stava effettuando un sorpasso, nei pressi di una curva, che si è concluso lungo corsia opposta, dove il 33enne è riuscito a evitare l’impatto con l’autovettura che sopraggiungeva, ma non quello con il mezzo di Scravaglieri.
L’uomo, assieme al motorino, è scivolato per almeno 50 metri lungo l’asfalto, andando a sbattere contro il guard-rail laterale. Il conducente del furgone avrebbe proseguito il suo viaggio ma solo perché in quel tratto di strada non gli isarebbe stato possibile accostare. Il 33enne, da quanto dichiarato, avrebbe arrestato la sua corsa all’interno della prima piazzola di sosta, che si trova a pochi chilometri dal luogo dell’incidente. Da qui avrebbe allertato i mezzi di soccorso.
La magistrata Michela Maresca, che sta seguendo il caso, ha deciso di mettere sott’inchiesta l’uomo che, dopo il fermo iniziale, è stato rilasciato in quanto non ci sarebbero i presupposti per un pericolo di fuga o per la reiterazione del reato. La salma di Scravaglieri si trova nella camera mortuaria dell’ospedale Cannizzaro, dove nelle prossime ore il medico legale, incaricato dalla Procura di Catania, dovrebbe procedere o all’ispezione cadaverica o all’esame autoptico.