Palermo, aperta inchiesta su 40enne morta in ospedale. «Valutare se il decesso è stato causato da un batterio»

La procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sulla morte della 40enne Cinzia Guerrera, deceduta il 25 luglio al Policlinico. In ospedale la donna era stata sottoposta a un intervento per la rimozione di un tumore benigno. I familiari, assistiti dallo Studio3A-Valore Spa, hanno presentato un esposto e la pm Monica Guzzardi, ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo e disposto l’autopsia e accertamenti sull’impianto di filtrazione dell’aria. La denuncia è stata presentata dal marito della vittima ipotizzando che il decesso sia collegato a un batterio in ospedale. Stando a quanto è stato ricostruito, la 40enne a giugno avrebbe iniziato ad accusare improvvisi problemi alla vista. Motivo per cui era stata ricoverata al Paolo Giaccone, dove gli esami hanno evidenziato la presenza di un tumore benigno, un meningioma alla testa nell’area dei lobi frontali.

Il 17 luglio era stata sottoposta a un intervento chirurgico per la rimozione della massa tumorale, operazione che, secondo i medici, era riuscita, tanto che Guerrera, dopo essere rimasta due giorni in osservazione nel reparto post-operatorio di Terapia intensiva di Neurochirurgia, era stata trasferita nel reparto ordinario di degenza. Qualche giorno dopo, però, la paziente avrebbe iniziato a stare male e domenica il suo quadro clinico è improvvisamente precipitato: una febbre salita oltre 41 gradi e la donna sarebbe entrata in coma fino al decesso. I familiari hanno presentato un esposto anche per valutare se il decesso possa essere collegato alla presenza di un batterio. In una nota, il Policlinico esprime «rammarico per la morte della paziente e vicinanza alla famiglia. Riteniamo prematura – aggiungono dall’ospedale – ogni valutazione di eventuali responsabilità che dovranno essere accertate in sede giudiziaria. Abbiamo comunque attivato un’inchiesta interna per la valutazione del caso. Possiamo affermare con certezza – concludono – che i campionamenti sull’aria effettuati il 7 luglio hanno dato esito negativo sulla presenza di batteri e sottolineiamo che il monitoraggio dell’aria della sala operatoria fa parte dei controlli periodici effettuati dai tecnici dell’azienda ospedaliera universitaria».


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