«Vedremo se si è trattata di autocombustione o c’è stata una mano dolosa». La commissione parlamentare Antimafia dell’Ars, fa visita alla discarica di Bellolampo dopo l’incendio che ha coinvolto la quarta vasca dell’impianto che serve la città e buona parte della provincia. Un’ispezione veloce, utile soprattutto per gettare le basi con la dirigenza della Rap, […]
Ars, Antimafia apre inchiesta su incendio Bellolampo. Cracolici: «Bomba ecologica che minaccia Palermo»
«Vedremo se si è trattata di autocombustione o c’è stata una mano dolosa». La commissione parlamentare Antimafia dell’Ars, fa visita alla discarica di Bellolampo dopo l’incendio che ha coinvolto la quarta vasca dell’impianto che serve la città e buona parte della provincia. Un’ispezione veloce, utile soprattutto per gettare le basi con la dirigenza della Rap, azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo. Sul posto, oltre ad Antonello Cracolici, presidente della commissione, anche diversi altri membri, l’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. «Proveremo ad acquisire tutti gli atti che sono a disposizione sia della Rap sia di chi sta facendo altre attività di indagine – rassicura Cracolici – È evidente che questa bomba che grava sulla testa di una parte larga dei cittadini della Sicilia occidentale è talmente pesante per cui bisogna avere massima vigilanza. Bisogna lavorare per superare questo luogo come area di conferimento dei rifiuti».
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Cracolici non spiega come poter superare Bellolampo, ma insiste sulla necessità di un’alternativa valida e possibilmente più ecologica. «Bisogna assumere delle decisioni perché non può essere ancora il tempo del balletto delle dichiarazioni senza poi fare nulla – prosegue – con una estensione progressiva di questa discarica che sta diventando davvero un luogo pericolosissimo. Il paradosso è che ha preso fuoco una vasca che, in parte, non doveva nemmeno essere più in funzione. I rifiuti – analizza – dopo un certo periodo, diventano degli inerti. Ma si è visto qui, anche attraverso i rilevamenti della diossina, che mantengono una loro vita, una loro efficacia e sono in grado di fare danni anche molti anni». Per concludere il sopralluogo, il deputato Dem ha allargato la questione: «Dobbiamo capire come affrontare questi temi perché ne va della qualità della vita, degli alimenti, dell’aria che respiriamo in tutta l’area metropolitana di Palermo». Ed è proprio per questo che la commissione ha avviato un fascicolo: «Abbiamo occhi e orecchie aperte – assicura il presidente Cracolici – E non lasciamo la questione soltanto alle autorità investigative: la politica ha il dovere di fare sentire il fiato sul collo alle istituzioni perché ci sia non solo la verità sulle cose, ma anche la vigilanza massima».