Domenica sera il sindaco ha partecipato alla cena di chiusura del TaoFilmFestival, al culmine di una giornata difficile per la città dello Stretto. L'episodio è stato oggetto di molti attacchi sui social. A cui il primo cittadino replica: «Avere una giunta significa lasciare che chi ha le deleghe faccia il lavoro che gli è stato assegnato»
Incendi Messina, Accorinti a cena di gala a Taormina Critiche su Facebook. Lui: «Io sempre aggiornato»
Mentre Messina brucia, dov’è il suo sindaco? Più o meno questo l’interrogativo che è rimbalzato nei corridoi di palazzo Zanca e che ha trovato libero sfogo nella piazza virtuale di Facebook. Dove Renato Accorinti è stato accusato soprattutto per aver preferito presenziare alla cena di gala a chiusura del Taormina Film Festival, piuttosto che stare in mezzo alla gente che, impaurita, lasciava le case. «Domenica ero a Taormina – spiega il primo cittadino a MeridioNews – ma posso fornire i tabulati telefonici, così vedranno quante telefonate ho fatto a Sebastiano (Pino, assessore alla Protezione civile, ndr). Ero in contatto continuo con Antonio Rizzo, il mio esperto in questo settore e con il dirigente della Protezione civile, Antonio Cardia. Non c’ero fisicamente, ma avere una giunta significa anche lasciare che chi ha le deleghe faccia il lavoro che gli è stato assegnato. Ed è stato fatto egregiamente».
La consigliera di Cambiamo Messina dal basso, Cecilia Caccamo, che per anni è stata legata ad Accorinti e che domenica sera era presente alla cena, ribadisce i continui contatti tra Accorinti e i suoi referenti sull’emergenza incendi e sottolinea che l’incontro di Taormina era programmato da tempo, e che ieri sera era previsto l’incontro con Ninni Panzera, segretario generale di Taormina Arte. «Eravamo in contatto anche con padre Albano del forte San Jachiddu. Quando siamo partiti da Messina la situazione era sotto controllo, poi è degenerata. Ma chi era sul posto, come l’assessore Sebastiano Pino, ha costantemente aggiornato il primo cittadino».
Accorinti non intende rispondere agli attacchi perché, spiega, «non posso stare a rincorrere chi mi avversa. Sto lavorando per Messina e per il suo bene – continua -. Mi si accusa di essere un sindaco che ama le telecamere e la ribalta mediatica, se poi però non ci sono, sono tacciato di fregarmene». Il riferimento è alla sua assenza durante l’ondata di incendi che hanno messo in ginocchio la città dello Stretto, bruciando ettari di macchia di mediterranea e mettendo a rischio più volte case, strutture e persone. «È stato fatto un lavoro eccellente – continua il sindaco metropolitano – non ci sono stati feriti, morti e nessun danno alle case. La macchina della protezione civile, dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine e dei tanti volontari ha funzionato alla perfezione.
Ieri il sindaco era a Roma per un incontro all’Anci e oggi è stato a Palermo, mentre a Messina si svolgeva la commissione consiliare sull’emergenza incendi. «Anche in questo caso c’era il mio assessore. Devo fare cose serie, non perdere tempo a rispondere ad attacchi sterili – risponde – come chi critica il mio essere sempre in tv. Ho saputo che ci sono state lamentele sul fatto che non si è parlato degli incendi a Messina a livello nazionale, ma mentre ero a Roma lunedì è stata Sky a contattarmi e volere che andassi da loro in studio. Stesso discorso per La7 o per le radio nazionali. Cosa devo fare? – si domanda – Se si parla di Messina attraverso me non va bene, se non se ne parla non va bene lo stesso! Preoccupiamoci di puntare il dito contro questi assassini criminali e mafiosi che hanno distrutto le nostre pinete, le nostre montagne. Guardiamo ai veri problemi».