Incendi in Sicilia/ Apprendi: “Tolomeo deve dimettersi”

Come volevasi dimostrare, il caldo di questi giorni è stato asfissiante, il vento di Scirocco non ha dato tregua, ma il fuoco che ha distrutto i boschi di mezza Sicilia – soprattutto in provincia di Palermo (Cefalù e le Madonie) e in provincia di Messina – non sono frutto di fenomeni di autocombustione, ma di piromani. Ovvero di gente che appicca il fuoco di fatto per distruggere l’ambiente. Quattro piromani sono stati arrestati tra Castel di Lucio e Montalbano, nel Messinese. Sono stati acchiappati dai Carabinieri.  

Soffermarsi sui nomi dei piromani conta poco. Si sa soltanto che, in genere, quando qualcuno di questi viene ‘beccato’, si giustifica dicendo che appicca il fuoco per creare nuovi pascoli.

Contro i piromani è difficile intervenire, ameno che non vengano presi in flagranza di reato. Cosa, questa, che avviene quando vengono effettuati i controlli e un’attenta attività di prevenzione. Eliminando le erbe secche del sottobosco è più difficile appiccare il fuoco. Ma se – come è avvenuto quest’anno – non si fa attività di prevenzione, le erbe secche rimangono nel sottobosco e non si effettuano controlli, i piromani fanno festa.   (foto sopra, tratta da italia.panorama.it) 

Sull’arresto dei piromani interviene Pino Apprendi, vice presidente della commissione Attività produttive dell’Ars e candidato del Pd alle prossime regionali nel collegio di Palermo. “L’arresto nelle scorse ore dei criminali piromani -dice Apprendi – che hanno distrutto ettari ed ettari di vegetazione nelle province di Palermo e Messina è una buona notizia, adesso attendiamo il verificarsi di un altro evento importante per salvaguardare la sicurezza dei siciliani, della flora e della fauna: le dimissioni del dirigente della Forestale siciliana”.

“È doveroso complimentarsi – conclude Apprendi -con i Carabinieri e gli uomini del Corpo forestale che in breve hanno assicurato alla giustizia questi terroristi e che, assieme ai vigili del fuoco, hanno evitato che la tragedia naturale provocasse anche vittime”.

Sugli incendi dei boschi siciliani interviene anche Antonio Marotta, segretario regionale di Rifondazione Comunista, candidato all’Ars nella lista della sinistra unita.“Stiamo assistendo, quasi inermi – dice Marotta – alla distruzione del patrimonio boschivo che la nostra Isola poteva vantare. Scene che si ripetono ogni anno nella più assoluta indifferenza della Regione siciliana, incapace di prevenire fenomeni di questo tipo”.

“La maggior parte degli incendi sono di origine dolosa – conclude Marotta – ma una seria politica dovrebbe, oltre che agire sul piano della repressione, porre in essere tutte le condizioni che possano limitare il fenomeno, a cominciare da un tempestivo, anticipato e razionale utilizzo delle tantissime unità forestali di cui la Sicilia dispone”.


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Come volevasi dimostrare, il caldo di questi giorni è stato asfissiante, il vento di scirocco non ha dato tregua, ma il fuoco che ha distrutto i boschi di mezza sicilia - soprattutto in provincia di palermo (cefalù e le madonie) e in provincia di messina - non sono frutto di fenomeni di autocombustione, ma di piromani. Ovvero di gente che appicca il fuoco di fatto per distruggere l'ambiente. Quattro piromani sono stati arrestati tra castel di lucio e montalbano, nel messinese. Sono stati acchiappati dai carabinieri.

Come volevasi dimostrare, il caldo di questi giorni è stato asfissiante, il vento di scirocco non ha dato tregua, ma il fuoco che ha distrutto i boschi di mezza sicilia - soprattutto in provincia di palermo (cefalù e le madonie) e in provincia di messina - non sono frutto di fenomeni di autocombustione, ma di piromani. Ovvero di gente che appicca il fuoco di fatto per distruggere l'ambiente. Quattro piromani sono stati arrestati tra castel di lucio e montalbano, nel messinese. Sono stati acchiappati dai carabinieri.

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