In ricordo di Lino Piscopo e del suo amore per il Teatro

SCELTO DA FACEBOOK

di Toti Piscopo 

Messa in suffragio in memoria di mio fratello Lino, scomparso 1 anno fa, nello stesso giorno in cui nostra madre, se fosse stata viva, avrebbe compiuto 100 anni.

Questa mattina la celebrazione si è svolta alle 8,30 alla Chiesa di San Michele, alla presenza delle Famiglie e di qualche Amico. Una presenza esigua rispetto a quella di un anno fa quando forte è stata l’emozione, il dolore e la sorpresa per la immatura scomparsa di un uomo apprezzato per il suo impegno e la sua onestà intellettuale. Una presenza folta, appassionata e sincera per tributargli l’ultimo applauso come si fa con i grandi protagonisti quando cala il sipario.

Applausi amplificati dai media che ne hanno ricordato impegno e successi. Sì, proprio da protagonista, quale fu nell’ultimo suo lavoro, ”Rapsodia siciliana”, in cui si cimentò come Autore, narratore, interprete, regista, organizzatore, e portatore sano di un’ideologia politica che traspariva senza influenzare la ricostruzione in chiave teatrale delle più significative vicende della Sicilia contemporanea, dallo sbarco di Garibaldi all’Autonomia regionale.

Un’opera che riuscì a realizzare prima che il male lo colpisse e lo consacrò, sul palcoscenico del Teatro Savio, come vero grande mattatore, in cui la sua Opera più grande non fu solo quella per cui il numeroso pubblico lo applaudì, ma quella di essersi realizzato come Uomo che era riuscito a realizzare un’Opera in cui trasferire il suo credo ed il suo modo di essere, le sue convinzioni più profonde insieme, come poche volte gli era successo nella vita.

Vita caratterizzata dall’insofferenza per la società che si andava formando e confortata dall’amore per la Famiglia, i libri, il teatro. Nel grande teatro della vita lui si era affacciato prima da timido spettatore e successivamente sembrava che il destino gli avesse affidato un ruolo di comparsa, in una società in cui spesso si recita a soggetto.

Ma il buon Dio, grande regista della nostra vita, sa bene quale copione rappresentare, e questo di Lino Piscopo era tra i più meritevoli per entrare nella hit parade.

Cala il sipario, l’ultimo grande applauso per spegnere i clamori della prima, il giorno del suo funerale.

Oggi rimane acceso il ricordo a perenne e futura memoria in cui l’eco degli applausi, amplificati dal figlio Francesco, sembrano aver fatto da colonna sonora durante la sua ascesa verso il Paradiso, mentre l’altro figlio Giuseppe, riordinerà file e bozzetti di scena. E la moglie Rosetta, proverà a riordinare i ricordi nell’album della vita.

Ciao Lino, buona vita da tutti noi, e che la terra ti sia finalmente lieve.

Nota a margine

Mi unico al ricordo di Toti Piscopo per ricordare un amico – Lino – al quale penso sempre con infinita simpatia mista a malinconia.

Gli anni passano e ci dobbiamo confrontare con chi non c’è più: soprattutto – come nel caso di Lino – se ci ha lasciato nella mente e nel cuore ricordi bellissimi.

Con lui ho vissuto gli anni de l’Inchiesta Sicilia del quale Lino Piscopo è stato protagonista delle pagine culturali insieme ad altri amici.

Ci siamo un po’ persi negli anni, anche se non è mai venuta meno la stima e l’amicizia.

Ci siamo rivisti con la nascita di LinkSicilia, anche se i problemi legati alla gestione del giornale non mi hanno mai dato molto tempo da dedicare a Lino e alle sue bellissime iniziative culturali.

Ho avuto il tempo di stare accanto a lui e alla sua dolcissima moglie in occasione di alcuni spettacoli teatrali.

Oggi, leggendo su facebook il ricordo di Toti – anche lui un amico oltre che collega – non ho potuto fare a meno di ricordare Lino e la sua passione per la cultura e il Teatro. E di ricordare la sincera amicizia che ci legava.

Un abbraccio a Toti e ai familiari di Lino.
Giulio Ambrosetti


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