Da Priolo, Melilli e Augusta parte la protesta contro la costruzione del rigassificatore, bocciato in passato da un referendum, e su cui ora dovrà pronunciarsi il Comune. Un tema su cui i cittadini sembrano compatti, mentre le forze politiche oscillano in modo non sempre chiaro
«In nome del popolo inquinato»
Un pomeriggio dal cielo grigio ed incerto che sembrava annunciare nient’altro che pioggia. “Speriamo non sia acida”- esclama con beffarda ironia uno dei tanti presenti al corteo al cadere delle prime gocce d’acqua. C’era già chi l’aveva annunciato come un fiasco e il tempo sembrava metterci il suo zampino, eppure anche la pioggia si è fatta da parte al grido “Noi non lo vogliamo! Noi non ci arrendiamo!”. Le voci di giovani, anziani, famiglie e bambini accorsi alla manifestazione organizzata dal Comitato di Priolo “No al Rigassificatore” che sabato 12 Settembre ha sfilato per le vie del paese. Un corteo colorato da slogan cantati a squarciagola, cartelloni e la marcia di un migliaio di persone pronte a ribadire con forza e determinazione il loro no al rigassificatore Erg-Shell IonioGas in un territorio già fortemente a rischio, cuore della zona industriale della Sicilia orientale.
“Il popolo è sovrano, non potete ignorare la nostra scelta” gridano i giovani per le strade. “Priolo dice basta” e poi ancora: “Vogliono ammazzare il referendum. Noi diciamo No”. Parole dirette come frecce, in alcuni striscioni. Legambiente, insieme ai manifestanti, avanza dietro lo slogan “No al rigassificatore in nome del popolo inquinato”. Un corteo composto ma al tempo stesso pulsante di energia e voglia di farsi sentire. “Vivi Priolo, vivi!”, il messaggio lanciato dai giovani presenti. Tanti e determinati i ragazzi di Via Pentapoli, a bloccare per parecchi minuti il corso principale del paese, con l’intento di farsi ascoltare. Nessun disordine ma una scalpitante presenza che di certo non è passata inosservata.
Una lotta che dura ormai da quasi quattro anni e che, con l’alternanza di diverse forze politiche e la pressione dei grossi gruppi industriali, Erg e Shell, pare non sia ancora conclusa. Nonostante i quasi tremila voti del referendum di Melilli sommati ai seimila di Priolo abbiano confermato il no alla costruzione dell’impianto, ancora oggi i cittadini scendono in piazza a gridare le loro ragioni. Priolesi e non solo. Da Melilli, Avola, Augusta, Siracusa, padri e madri in testa al corteo con i loro passeggini, anziani, commercianti e diverse personalità politiche, ma non quella del primo cittadino. Non era presente, infatti, l’attuale sindaco di Priolo, Antonello Rizza, né alcun rappresentante della giunta comunale. Il corteo si è ritrovato poi in Piazza Quattro Canti, al centro del paese, dove si è tenuto un dibattito aperto.
“Siamo qui per difendere il risultato di un referendum e la volontà dei Priolesi che per il 98% hanno detto no al rigassificatore” – le parole di Angelo Musumeci, coordinatore del comitato, che ringrazia fortemente i giovani di Priolo, “i giovani di facebook che, grazie ai social network, hanno fatto sì che la manifestazione riuscisse a coinvolgere quante più persone possibili” – aggiunge.
L’appuntamento è adesso per il prossimo consiglio comunale che dovrà approvare o meno la mozione contro il rigassificatore e tener conto della volontà popolare. Si terrà il prossimo 17 settembre e l’invito lanciato da Angelo Musumeci e quanti come lui hanno preso la parola è stato, appunto, quello di essere presenti e fare in modo che l’impegno preso dal sindaco e dalla giunta tutta prima delle elezioni, venga adesso mantenuto.
Nessuna comunicazione riguardo la conferenza dei servizi che avrebbe dovuto svolgersi mercoledì 16 a Palermo per autorizzare la costruzione dell’impianto. “Ci attendiamo venga rimandata alla prossima settimana” conclude Angelo Musumeci che ribadisce anche: “Come comitato abbiamo chiesto di partecipare e siamo giustamente stati invitati alla conferenza che si terrà nel capoluogo. Di certo non mancheremo”.
Una trattativa sospesa da anni, una discussione, questa sulla costruzione del rigassificatore nella zona industriale, che ha origini antiche e controverse. Ha coinvolto diversi esponenti politici di altrettanti diversi orientamenti politici con prese di posizione non sempre univoche. E oltre all’emblematico caso di Priolo, è da segnalare quello di Porto Empedocle per cui la conferenza dei servizi ha già deciso: il rigassificatore si farà.
Passi avanti e repentine marce indietro sono stati all’ordine del giorno anche a livello regionale. Nel 2007, il governatore Raffaele Lombardo si schierava a fianco del referendum contro il rigassificatore di Priolo, enfatizzando i rischi per l’ambiente di tutta la Sicilia orientale. Nel marzo 2008 il suo “no” pronunciato con fermezza sembra diventare un “ni”: «Non sono d’accordo con i catastrofisti, ma mettere un rigassificatore accanto alle raffinerie dove ogni tanto accadono incidenti mi sembra un rischio. Credo che ci siano luoghi più sicuri. Off shore, cioè a mare, è il sistema sicuro per eccellenza. E poi ci dev’essere la convenienza». Infine su Porto Empedocle, dopo molti tentennamenti, il governatore ad agosto di quest’anno decide per il sì. E adesso anche su Priolo in molti si aspettano il via libera della Regione.