Impianti sportivi, la Sicilia perde 50 milioni  Sono parte dei fondi Pac trattenuti da Roma

Il campo di hockey e la piscina a Catania, l’impianto per il canottaggio a Naro, il velodromo a Noto, il campo da rugby a Ragusa e quello da baseball a Randazzo, il pattinodromo di Trapani e quello di Acireale, la struttura equestre alla Favorita di Palermo. E poi ancora una sfilza di campi di calcio e complessi sportivi che avrebbero potuto ricevere importanti interventi di ristrutturazione e ammodernamento, e che invece finiranno per allungare la lista – di per sé già lunga – di occasione sprecate per una terra, la Sicilia, sempre più avvezza agli sprechi. Ormai è ufficiale: gli impianti siciliani dedicati allo sport dovranno fare a meno dei circa 50 milioni di euro previsti dai fondi Pac (Piano d’azione e coesione), perdendo così l’opportunità di investire risorse in un settore che, a causa della generale crisi economica e delle difficoltà di bilancio di Comuni e Regione, rischia di rimanere in fondo all’agenda istituzionale.

La notizia, già nell’aria da diversi mesi, è tornata al centro dell’attenzione in seguito allo sfogo di Sergio Parisi, presidente regionale della Federazione italiana nuoto (Fin), che ha rimarcato la gravità di quanto accaduto: «È assurdo perdere occasioni così – dichiara Parisi a MeridioNews -. Viviamo in una regione con strutture fatiscenti, eppure si riescono a sprecare opportunità di questo genere. Le responsabilità credo stiano da più parti: gli uffici comunali sono spesso inadeguati a seguire iter di questo tipo e a livello regionale i precedenti assessori non hanno dato l’aria di impegnarsi adeguatamente». Diverso il giudizio sull’attuale responsabile dello Sport: «L’assessore Li Calzi ha dimostrato di capire la mia reazione ed è vero che oggi si trova a gestire una situazione per buona parte ereditata, tuttavia – prosegue Parisi – delle soluzioni vanno trovate, lo sport siciliano non può rassegnarsi a vivere all’interno di luoghi oramai non più al passo coi tempi. Lo dobbiamo ai ragazzi, ma anche a noi stessi, anche dallo sport può passare la ripresa di una regione». Le lungaggini burocratiche hanno riguardato tutti, compresi i Comuni più titolati: «Prendiamo il caso di Catania con il campo di hockey che era primo in graduatoria. Diversi milioni di euro andati in fumo, perché non si è saputo rispettare i tempi», conclude Parisi. 

A perdere il finanziamento saranno praticamente tutti i Comuni che avevano visto in un primo momento i propri progetti accolti e inseriti nella graduatoria comprendente 168 strutture. Progetti che avevano visto assegnata anche la relativa quota di finanziamento e che invece, per il momento, verranno riposti all’interno dei cassetti. Perché i soldi non ci sono più. E in tal senso se a perderci saranno le migliaia di cittadini che saranno privati di usufruire di strutture moderne, il discorso diventa più complesso nell’individuazione dei responsabili di queste perdite. La sensazione, infatti, è che all’origine dell’accaduto ancora una volta ci sia la lentezza dell’intero apparato burocratico. Anche se stavolta il ruolo della Regione sembra essere stato marginale. A sostenerlo è l’assessora allo Sport, Cleo Li Calzi: «Le notizie di questi giorni fotografano una situazione di certo non auspicabile ma che risale alle settimane precedenti al mio insediamento – dichiara l’esponente della giunta Crocetta -. La decisione di ridurre sensibilmente (quasi un miliardo di euro, ndr) l’entità dei fondi Pac spettanti alla Sicilia, e tra di essi i circa 50 milioni destinati all’impiantistica sportiva, risale all’autunno scorso quando il governo Renzi decise di prelevare le somme non impegnate alla data del 30 settembre 2014 per impiegarli nell’ambito degli sgravi fiscali alle imprese. Una decisione – continua Li Calzi – politicamente discutibile, ma a cui ci siamo dovuti rifare».

Il fatto che però risorse appartenenti al ciclo di finanziamenti Po Fesr 2007-2013 non abbiano trovato adeguato appoggio nella stesura di progetti che avessero i requisiti di esecutività è un fatto su cui bisognerebbe riflettere: «A realizzare i progetti dovevano essere i Comuni – spiega l’assessora – ma purtroppo gli iter finiscono spesso per dilungarsi eccessivamente fino a sforare ogni tempo massimo. Da parte mia ho sollecitato più volte gli uffici, anche tramite l’Anci, affinché si velocizzassero i tempi ma non è bastato». Li Calzi assicura poi che da parte del Dipartimento regionale tecnico (Dirt), l’ufficio deputato alla valutazione dei singoli progetti, sia stato fatto il possibile per snellire i tempi: «L’ufficio ha il dovere di fare rilievi, nel caso in cui i progetti presentati siano carenti o necessitano modifiche, ma non per questo è imputabile al Dirt lo sforamento dei termini».

Guardando al futuro, l’impegno della Regione è quello di trovare le condizioni per far sì che i progetti che nel frattempo sono diventati esecutivi possano vedere la luce. Sui modi per farlo, le possibilità potrebbero essere molteplici, almeno sulla carta: «È chiaro che guarderemo alla nuova programmazione 2014-2020 dei fondi comunitari – commenta Li Calzi – ma bisognerà capire se l’Ue prevederà stanziamenti ad hoc per l’impiantistica sportiva. È per questo che sono dell’opinione che bisogna intavolare con il governo nazionale un confronto sulla necessità di reperire fondi specifici per il settore, perché non bisogna dimenticare che creare le condizioni per fare sport in una regione come la Sicilia significa anche combattere la dispersione scolastica e, non ultimo, la criminalità organizzata. Perché – aggiunge l’assessora – dalle nostre parti una palestra o un campetto possono togliere i ragazzini dalla strada e dai pericoli a essa connessi». 

Intanto, tra le prime risposte fornite dall’assessorato regionale allo Sport vi è un bando per accedere a mutui trentennali a tasso zero tramite l’Istituto credito sportivo: «Non può essere la soluzione di tutti i problemi, ma di certo un punto di partenza», conclude Li Calzi.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dall'hockey a Catania all'ippica a Palermo, passando per il canottaggio a Naro, il rugby a Ragusa e una sfilza di campi di calcio: 168 progetti avrebbero potuto vedere la luce grazie ai finanziamenti europei. «Assurdo perdere queste occasioni», denuncia il presidente della Federazione nuoto. L'assessora Li Calzi: «A realizzarli dovevano essere i Comuni»

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]