Impianti pubblicitari, Cga tira le orecchie al Comune «Illegittima una sanatoria concertata con operatori»

C’è un punto fermo nella vicenda della cartellonistica selvaggia a Catania. Il Cga, ultimo grado della giustizia amministrativa, ha annullato due determine dirigenziali del 2012 e del 2013, accogliendo il ricorso della ditta Job Creation. E stabilendo un principio: il Comune non può negoziare con operatori del settore se i risultati a cui si giunge sono autorizzazioni per la gestione della pubblicità che violano il Piano generale degli impianti. Una sentenza con cui l’attuale amministrazione dovrà fare i conti in vista del nuovo regolamento sulle pubbliche affissioni, annunciato come imminente. E che sarà punto di riferimento anche per il Tar, davanti al quale pende un altro ricorso contro il protocollo d’intesa siglato dal sindaco Enzo Bianco con i più importanti operatori, tra cui i gruppi Alessi e Ciancio

Nella sentenza del Cga si fa esplicito riferimento anche all’ultimo protocollo d’intesa. I giudici amministrativi scrivono che non «potrebbe considerarsi legittima la concertazione, con gli operatori già presenti nel mercato di riferimento, di una qualunque forma di sanatoria delle pregresse situazioni di illegittimità. Da un lato – si legge -infatti, non si tratta di materia nella disponibilità di detti operatori; e, d’altro lato, ogni intesa in tal senso, pur se avallata dall’amministrazione, si risolverebbe in una modalità di illegittima esclusione dal mercato catanese delle affissioni di nuovi operatori (o di quelli che, avendovi già operato, ne siano usciti per qualunque ragione, ma che aspirino a rientrarvi». Quindi il Consiglio di giustizia amministrativa restituisce la palla al Comune per provvedere a mettersi in regola, dentro i paletti «della presente pronunzia e del rigoroso rispetto del Piano generale degli impianti (cioè una sorta di piano regolatore che, per mezzo di planimetrie dettagliate, stabilisce quanti impianti pubblicitari si possono costruire e dove ndr)».

L’amministrazione ha già comunicato che presenterà a breve il nuovo Regolamento sulle pubbliche affissioni che verrà sottoposto al consiglio comunale. «Si giungerà nell’anno 2016 – spiegano da palazzo degli Elefanti – a un riordino che azzererà tutto, comprese le determine del 2012 e del 2013, consentendo un nuovo e più funzionale assetto della cartellonistica. Lo strumento, insomma, consentirà di mettere insieme la libera concorrenza tra imprese attraverso procedure di evidenza pubblica, l’interesse del Comune all’aumento delle entrate da questo settore e il rispetto del decoro urbano e della sicurezza dei cittadini». L’amministrazione sottolinea infine che l’annullamento del Cga riguarda solo le determine del 2012 e del 2013 e non l’ultimo protocollo d’intesa. Che tuttavia viene citato dai giudici. 

Va all’attacco il consigliere del Pd Niccolò Notarbartolo che già lo scorso dicembre aveva presentato un’interrogazione e un’interpellanza su questo tema, senza ricevere risposta dall’amministrazione. «Il Cga – sottolinea adesso il consigliere – rimprovera aspramente il Comune di Catania per aver deviato dalla funzione pubblica e per esser sceso a patti con gli abusivi, ed ha risolutamente sottolineato che l’accertato travalicamento delle leggi non poteva essere certo giustificato dal fatto che la illegittima sanatoria scaturisse da un protocollo d’intesa alla cui definizione avrebbero partecipato tutti gli operatori del settore». Notarbartolo chiede quindi se il Comune ha intenzione di revocare i provvedimenti adottati in contrasto con i principi espressi dal Cga e «se finalmente ritiene opportuno mettere ordine nel settore dell’impiantistica pubblicitaria nel rispetto della normativa vigente». 


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