Imperialismo ‘idrico’/ Usa e Germania tagliano l’acqua alla Crimea

CONTINUA LA CAMPAGNA DI DISINFORMAZIONE ‘PILOTATA’ DALL’UNIONE EUROPEA – TEDESCHI IN TESTA – E DAI SOLI AMERICANI. E L’UNIONE EUROPEA? FA RIDERE!

La novità introdotta dalla nuova democrazia ucraina, insediatasi d’autorità per volere degli Stati Uniti d’America e della Germania, con la passiva adesione di tutta la restante parte dell’Unione europea, è costituita dalla chiusura dell’acqua ai cittadini della Crimea.

Questi ultimi vengono definiti, unitamente ai filorussi dell’est ucraino, “terroristi”, mentre l’atto di chiudere i rubinetti e lasciare assetate le popolazioni della Crimea, è un atto di grande solidarietà e di democrazia avanzata. Siamo in presenza di metodi di guerra conclamata, selvaggia, in uno slogan: ‘di stampo occidentale’. D’altra parte, anche l’avamposto occidentale in Medio Oriente – Israele – non ha fatto la stessa operazione a Gaza e nei territori occupati?

Sono metodi di ‘civilizzazione’ occidentale che risalgono alla cultura coloniale, di dominio verso quei popoli che, a parere dell’Occidente, sono di ‘qualità’ (non parliamo di razzismo, per carità) inferiore.

Sul preoccupante conflitto ormai avviato in Ucraina è bene chiarire un aspetto che non è secondario. L’Ucraina, fino a che non è stata riconosciuta Repubblica federata all’Unione sovietica, era stata sempre territorio della Russia zarista, quindi russa a tutti gli effetti. Ancor prima della costituzione dell’Unione sovietica, avvenuta a seguito della Rivoluzione del 1917, e cioè nel 1905, gli operai di Kiev avevano costituito i soviet locali in funzione anti zarista. Lo stesso vale per la Crimea che sino al 1917 era il territorio russo nel mar Nero: lo testimonia l’ammutinamento dell’equipaggio dell’incrociatore Potiemkin che diede il via alla rivoluzione bolscevica cui seguì la presa e l’occupazione del Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo.

E’ bene che queste cose si sappiano, perché la stampa orientata dagli interessi imperialisti occidentali queste cose non le dice ed anzi accredita una propensione occidentalista al popolo ucraino che non c’è mai stata.

Ciò premesso, onde mettere alcuni punti fermi alla vicenda che preoccupa tutti gli amanti della pace e della verità storica, vogliamo segnalare la diversa opzione alla questione Ucraina verificatasi appena ieri in Italia, in occasione della visita del premier-fantoccio ucraino, Arseniy Yatseniuk, prima a Matteo Renzi e poi a papa Francesco. Il primo gli ha assicurato il sostegno in Europa per l’adozione di misure (sanzioni) contro la Russia, unitamente agli Usa; il secondo gli ha regalato una penna affinché la usi per sottoscrivere la pace con quelli che il suo governo fantoccio chiama ‘terroristi’. Una bella differenza, non vi pare?

L’altra novità è il sequestro degli ‘osservatori’ Osce (Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione in Europa) da parte dei filo russi dell’Ucraina orientale.

Anche in questo caso le opinioni si dividono. Noi aderiamo alla corrente di pensiero che accredita come spie occidentali i quindici osservatori Osce, per la ragione che ci sembra insensato che i dirigenti dell’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione in Europa inviino una delegazione di osservatori per svolgere compiti d’istituto in una località dove è in atto un conflitto politico e sociale dagli sbocchi imprevedibili. A fare che cosa, poi?

Non ci pare verosimile, dato il contesto, che la loro missione fosse rivolta a studiare forme di cooperazione e di sviluppo economico in quell’area. Ci vuole una forte dose di faccia tosta a sostenere in modo credibile questa tesi.

Infatti, i sette sequestrati nel pulmino nel quale viaggiavano tenevano anche armi che con la missione per lo sviluppo e la cooperazione legano abbastanza poco. A detta, poi, dei sequestratori uno dei componenti la delegazione era anche una spia del governo fantoccio di Kiev.

Chiosa conclusiva. Noi non pretendiamo di rappresentare la verità assoluta, le nostre osservazioni nascono dalle notizie che arrivano da parte di chi è in prossimità degli eventi. L’Unica cosa che ci piace fare è quella di leggere in maniera critica tali notizie e di non accoglierle passivamente e date come vere in assoluto.

Nelle nostre valutazione ci sorregge l’esperienza e la conoscenza delle cose e dei fatti a prescindere dall’emergenza, per cui collochiamo gli stessi in modo dialettico rispetto alla cronaca che, spesso, è fuorviante perché avulsa dal contesto storico.

Inoltre, nutriamo una solida diffidenza rispetto alle vicende internazionali dove gli Usa sono attivamente presenti, per la ragione che ne conosciamo la falsità comunicativa rispetto agli interessi reali che ne muovono l’azione strategica e militare.

La cosa che più ci sconcerta è, però, il comportamento dell’Unione europa che, nata per assicurare allo scacchiere internazionale una forza di equilibrio tra le grandi potenze, si è accodata supinamente agli interessi statunitensi e quindi snaturando la propria prospettiva storica.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]