Il virus che mette le ‘ali’

E’ di questi giorni la rassicurazione di Storace: “L’Italia si prepara ad un’emergenza ma niente allarmismi, anche l’influenza di stagione, se non si fa nulla, provoca tanti morti“.
Ma cos’è quest’influenza che tanto minaccia la tranquillità del nostro paese? L’influenza aviaria è una malattia contagiosa che colpisce gli animali, causata da un virus che normalmente infetta i volatili.
Il virus coinvolto nella maggior parte di queste epidemie appartiene al ceppo HSN1 ed è noto che, questo ceppo virale, ha la capacità di “saltare” la barriera di specie, e può infettare anche gli esseri umani.

Storace avverte che, nel caso dovesse avvenire un contagio, le misure di controllo più importanti sono la rapida distruzione del pollame infetto ed esposto al virus, distruzione adeguata delle carcasse, quarantena e disinfezione scrupolosa di fattorie e di allevamenti. Il virus, infatti, può essere ucciso dal calore (56 gradi per 3 ore o 60 gradi per 30 minuti) e dai disinfettanti di uso comune quali formalina e tintura di iodio.

Importanti potrebbero essere anche altre misure di controllo come la restrizione degli scambi commerciali di polli vivi, sia a livello nazionale che internazionale. Dagli studi effettuati è emerso che la malattia può diffondersi velocemente all’interno di un paese.
Il virus, infatti,  trasportato nell’aria dalla polvere e dal vento, causa l’infezione in altri uccelli, quando viene inalato. Attrezzature contaminate, cibo, gabbie o abiti infetti – scarpe in particolare- possono trasportare il virus da una fattoria ad un’altra.
A quanto osservato finora, anche le pulci potrebbero essere vettori.
Il rischio che il virus venga trasmesso al pollame domestico è più alto, perché gli animali, liberi di razzolare, potrebbero bere acqua in comune con uccelli selvatici, o acqua contaminata dalle loro feci.

Inoltre gli scienziati sanno che il virus dell’influenza aviaria e quello della più comune influenza umana possono scambiare geni fra di loro, qualora una persona si trovasse ad essere contemporaneamente affetta da entrambe.

Esistono solo due tipi di vaccini disponibili. Si tratta degli M2 inibitori (amantadina e rimantadina) e dei neuramidase inibitori (zanimivir).
Il ministero della Salute Storace rassicura: “Siamo i primi per numero di vaccini acquistati. Pronto anche un opuscolo informativo dei medici di famiglia“. L’opuscolo,infatti, verrà distribuito negli ambulatori dei medici di famiglia stessi. L’invito sarà quello di evitare il “fai da te” e rivolgersi subito al medico in caso di sintomi sospetti, che saranno indicati.
In questi giorni sono in corso altre analisi per confermare la resistenza all’amantadina, ma forse non sarà necessario dal momento che, in Italia,  il nostro pollame è sicuro al 100%.

Mirella Icaro

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