Il tunnel della metro Cibali vedrà la luce nel 2020 «Fiduciosi di completare i lavori entro fine anno»

Di scadenza in scadenza. La gestazione trentennale della metropolitana di Catania potrebbe concludersi alla fine di quest’anno. Aperti nel 1986, i cantieri dovrebbero essere chiusi a dicembre del 2019. Trentatré anni dopo. «Siamo fiduciosi del fatto che l’inaugurazione della stazione di Cibali possa avvenire all’inizio del prossimo anno», dichiara a MeridioNews il direttore tecnico di Ferrovia Circumetnea Salvatore Fiore. Slitta ancora, insomma, rispetto agli ultimi rinvii della deadline: prima a febbraio e poi alla fine dell’estate.

«Da quando
Tecnis è stata venduta, non ci sono più le criticità che hanno causato i ritardi nei lavori. I cantieri – sottolinea Fiore – adesso sono pienamente operativi e la stazione è praticamente completa: resta da finire l’ultimo tunnel che collega il piano banchina con il piano mezzanino e ci sono ancora da installare gli ascensori e le scale mobili. Dopo di che – aggiunge il direttore tecnico di Fce – sarà solo questione delle rifiniture finali prima dell’apertura al pubblico di un tratto importante della metropolitana». 

Quella del quartiere dello stadio resta l’unica stazione non ancora aperta della
tratta Borgo-Nesima. E, in questi anni, ne è passata di acqua sotto i ponti. Non solo metaforicamente: nell’aprile del 2017, infatti, sono state le cascate d’acqua all’interno della galleria a fare slittare la consegna dei lavori. Il blocco è poi arrivato per la mancanza di fondi per comprare i materiali dovuta alle questioni legate al colosso catanese delle costruzioni che si sono concluse con l’acquisto delle società di Tecnis (tra cui anche Metro Catania 2013 scarl che sta realizzando la metro) da parte del gruppo campano D’Agostino costruzioni

Già lo scorso febbraio, Tecnis aveva compiuto un primo passo verso la cessione con l’aggiudicazione provvisoria al gruppo milanese Pessina costruzioni. Il procedimento era poi saltato. L’azienda colosso delle costruzioni degli imprenditori Domenico Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice circa tre anni fa era finita sotto sequestro. Le indagini della procura etnea avevano ipotizzato «l’asservimento del gruppo imprenditoriale alla famiglia catanese di Cosa nostra, alla quale sono state garantite ingenti risorse economiche ed è stata consentita l’infiltrazione del redditizio settore degli appalti pubblici». Per i pm la dimensione degli appalti di Tecnis aveva risvegliato gli interessi illeciti delle famiglie mafiose non solo di Catania ma anche di Palermo e di Messina.

A marzo 2017, il tribunale per le misure di prevenzione restituì l’azienda a Costanzo e Bosco, perché era «venuta meno la pericolosità». Dopo il dissequestro, Tecnis venne ammessa all’amministrazione straordinaria. Un provvedimento dovuto al fatto che, poco prima delle vicende giudiziarie, era stato ritirato il piano di ristrutturazione del debito e, nel febbraio 2016, il cda dell’azienda aveva dichiarato l’intenzione di vendere. In quel periodo, si parlò di passivi per oltre cento milioni di euro. Secondo Il sole 24 ore, Tecnis nonostante un «fatturato di oltre 300 milioni di euro nel 2013 e 2014, con oltre 800 dipendenti, è andata in difficoltà dal 2015, con ricavi ridotti a 198 milioni e perdite nette per 12 milioni». 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]