Nata nel 2003 nel capoluogo etneo, dopo 13 anni la rassegna dedicata alla comunicazione e promozione culturale fa le valigie verso il nord Italia. Il perché lo spiega la presidente dell'associazione Seven che organizza: «Voglia di rivolgerci a un nuovo pubblico, manterremo contatti con la città»
Il Trailers film festival si trasferisce a Milano «Nessun addio a Catania, saremo itineranti»
«»Sembra che a fare le valigie non siano solo gli universitari. Ha appena compiuto quattordici anni e trasloca a Milano il Trailers Film Fest. Nato a Catania nel 2003 e diventato vetrina di riferimento per comunicazione e produzione cinematografica, il festival vuole affermare la sua vocazione internazionale e per farlo ha scelto il capoluogo lombardo. Ma, assicura la direttrice della rassegna Stefania Bianchi, «è solo voglia di rivolgerci a un nuovo pubblico, con Catania manterremo i contatti». Inizialmente dedicato solo al mondo della promozione cinematografica, oggi il concorso ha nel suo programma la promozione di altri settori culturali, come l’editoria e i videogiochi che, con i booktrailer e videogametrailer,stanno riscuotendo un successo enorme sui social.
Ideato e curato dall’associazione culturale Seven, il Trailers Film Fest è riconosciuto come il più importante evento di settore per fare il punto su come si sta evolvendo e quali saranno i modelli della comunicazione e promozione culturale. È un appuntamento annuale, unico in Europa, che si articola in quattro giorni e che ha registrato solo sold out nella cornice dell’ex monastero dei Benedettini e del teatro Metropolitan di Catania. Ma adesso si cambia set, perché «vorremmo che questo festival diventasse itinerante», commenta Bianchi. «Milano è solo la prima tappa. Abbiamo voglia di incontrare nuovi pubblici e Milano è il centro della comunicazione, vogliamo vedere come risponderà la città» spiega la direttrice.
Non si tratta però di un addio, a sentire la direttrice. La scelta di cambiare location non sarebbe dettata da una scarsa partecipazione di pubblico o delle istituzioni nell’Isola, ma solo dalla necessità di «nuove suggestioni che diano linfa all’evento», commenta Bianchi. «La Regione Siciliana e il ministero dei Beni culturali hanno sempre sostenuto il festival e fondamentale è stato il supporto del dipartimento di Scienze umanistiche dell’università di Catania. Più limitata, invece, la partecipazione del Comune di Catania, dal punto di vista economico e organizzativo», racconta.
Sull’appuntamento milanese, in calendario dal 5 all’8 ottobre, la direzione è scaramantica. «Non sappiamo come reagirà il pubblico meneghino. Il festival, come ogni evento artistico, non è mai uguale a se stesso. Ogni anno è un evento originale perché si nutre delle energie che raccoglie. È questo il senso del nostro viaggio» commenta Stefania Bianchi. Dando, quindi, solo un arrivederci al capoluogo etneo.