Mai assente, neanche durante le due gravidanze. Un record di cui andava fiera e che racconta solo in parte il suo attaccamento ai colori, insieme a una salda professionalità. Ecco il saluto a Stefania, ma non chiedete di immaginare un annuncio di gol senza di lei
Il ricordo di Stefania Sberna, la voce del Calcio Catania Mancheranno le sue storie e il suo orgoglioso entusiasmo
Sei partite casalinghe senza di lei. Troppe per non sospettare che dietro quell’assenza prolungata non si nascondesse ciò che nessuno avrebbe mai voluto anche solo immaginare.
Stefania Sberna era così: innamorata come pochi del Calcio Catania e da trent’anni la sua voce ufficiale. Per nulla al mondo avrebbe perso una sola partita. Men che meno allo stadio Angelo Massimino. Sempre presente. Mai una defezione. Neanche le gravidanze l’avevano fermata. Lei era lì, anche col pancione, poco prima del parto.
Un record, più unico che raro, che amava raccontare, con gli occhi carichi di orgoglio, mostrando le sue due figlie. Vederla in postazione era una certezza. Sentirla leggere le formazioni, una rassicurante consuetudine. Gridare insieme a lei al gol del Catania, gioia purissima. Quante storie aveva da raccontare, quanti aneddoti da confidare, quante avventure vissute in prima linea. Niente e nessuno poteva fermare il suo entusiasmo e la passione per quei colori, coltivata sin da bambina.
Solo la malattia, subdola e beffarda, ci è riuscita. Un avversario temibile per chiunque ma non per lei. Lei che dopo ogni intervento, ogni controllo, ogni momento di umano scoramento, tornava al suo posto, più forte e sorridente di prima. Più caparbia e volitiva che mai, determinata a vincere anche quella partita. Oggi Catania piange non solo la speaker impeccabile e la giornalista sportiva preparata, ma anche una mamma e una moglie amorevole.
A Salvo, Federica e Giulia va l’abbraccio di una città intera, dei colleghi e di chi, da giocatore, dirigente o allenatore, ha avuto il piacere e l’onore di godere della sua presenza nei trenta lunghissimi anni vissuti al fianco del club etneo. Non commentare più con lei le prestazioni a fine gara o non vederla più in prima fila in sala stampa, sarà tremendamente difficile e farà male. Ma non sentire più dalla sua voce chi ha segnato per il Catania, quello no, non si può davvero, neanche lontanamente, immaginare.
Ciao, Stefania.
I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa di San Luigi, al viale Mario Rapisardi. In mattinata, nella stessa chiesa, sarà allestita la camera ardente dalle 11 alle 13.
Dal Comune di Catania – insieme a Calcio Catania, Ordine dei Giornalisti e Unione Stampa Sportiva – arriva intanto la decisione di intitolare a Stefania Sberna la tribuna stampa dello stadio Massimino. «La grande emozione che ha suscitato la sua scomparsa è la riprova del segno indelebile che la sua ineguagliabile passione per i colori rossazzurri ha lasciato tra gli sportivi catanesi – ha detto il sindaco di Catania Salvo Pogliese – L’entusiasmo contagioso della sua voce rimarrà memoria collettiva per tifosi, colleghi giornalisti, amici e soprattutto per il marito Salvo con le figlie Giulia e Federica che hanno condiviso il doloroso calvario della malattia sopportata con grande dignità. A memoria futura della sua genuina personalità, intitoleremo a Stefania Sberna la tribuna stampa dello Stadio Angelo Massimino, un luogo in cui Stefania ha condiviso trenta anni di storia sportiva, nella buona e nella cattiva sorte, a testimoniare il sincero e autentico attaccamento ai valori dello sport e della passione civile».