Il retroscena della gara revocata per i mezzi anticendio «Nel capitolato la firma di un potenziale partecipante»

Riuscire ad arrivare organizzati, una volta tanto, alla campagna antincendio. Fino a qualche mese fa, pareva un obiettivo raggiungibile ma adesso è compromesso. L’ennesimo esercizio provvisorio all’orizzonte, motivato anche dai rallentamenti del Covid, e soprattutto il patatrac che ha causato la revoca della gara d’appalto da 20 milioni di euro per l’acquisto di un centinaio di autocabinati e sedici autobotti complicheranno inevitabilmente la pianificazione delle attività della Regione. In seguito allo stop, una delibera del governo Musumeci ha modificato il procedimento amministrativo per gli interventi da finanziare con i fondi dell’Unione europea, disponendo che ad affiancare il Comando regionale del corpo forestale, che a sua volta aveva delegato le incombenze della gara alla Centrale unica di committenza, sia la Protezione civile regionale «in considerazione delle specifiche competenze istituzionali del dipartimento». Prima, però, bisognerà definire quali «saranno i profili di competenza in capo alle amministrazioni regionali coinvolte», con la conseguenza che la fornitura dei mezzi antincendio difficilmente sarà pronta per la prossima estate.

Nell’attesa di scoprire i tempi del nuovo bando – dopo che il precedente era stato fortemente criticato dai potenziali partecipanti per la ristrettezza dei termini entro cui fare pervenire tutta la documentazione richiesta – emergono altri dettagli circa i motivi che hanno portato il dirigente generale del Comando regionale del Corpo forestale Giovanni Salerno a revocare in autotutela l’intera procedura. Tra le criticità poste in luce ce n’è stata una che tira in ballo la modalità con cui sono stati redatti i capitolati tecnici dei due lotti. «Un operatore economico lamentava il fatto che nel capitolato veniva riportato come autore del file una ditta potenziale partecipante alla gara», si legge nel decreto di revoca.

Stando a quanto verificato da MeridioNews, sia il capitolato che descrive le richieste della Regione in merito alle specifiche tecniche che dovranno avere gli autocabinati che quello riguardante le autobotti da quattromila litri riportano tra gli autori del file Pdf la dicitura «iveco».

A chiedere chiarimenti al responsabile unico del procedimento Calogero Crapanzano è stato lo stesso dirigente generale con una nota del 12 novembre, a cui tre giorni dopo lo stesso Rup ha risposto ricollegando «l’inconveniente verificatosi a errore determinato da un’operazione di
copia-incolla di alcuni dati tecnici
riportati in una norma europea da un file reperibile sul sito del
Corpo nazionale dei vigili del fuoco». Dando un’occhiata ai motori di ricerca si trova un rimando a un file presente sul sito ufficiale dei pompieri. Il documento descrive i requisiti richiesti a livello europeo per i veicoli antincendio e richiama lo standard En 1846 preparato dal Cen, il comitato europeo per la standardizzazione. La relazione, di 17 pagine, è firmata da un ingegnere di Iveco Mezzi Speciali spa, società interamente di proprietà di Fca e tra i fornitori del comando nazionale dei vigili del fuoco. MeridioNews ha contattato per una replica l’ufficio stampa di Iveco, ma dall’azienda non sono arrivate risposte.


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