Al nuovo centro vaccinale di Misterbianco si aggiungono quelli dei Comuni di Acireale, Sant'Agata li Battiati e Caltagirone. Tra i centri messi a disposizione c'è anche il PalaTupparello, che riaprirà un'area per l'occasione
Il piano per immunizzare la provincia di Catania Entro tre settimane hub per 4mila dosi al giorno
Raggiungere la vaccinazione di massa con almeno altre 4mila vaccinazioni al giorno. La linea dettata dall’Azienda sanitaria provinciale in collaborazione con i Comuni aderenti e la Protezione civile sembra essere chiara, e riprende anche gli obiettivi dichiarati dal commissario Covid nazionale Paolo Figliuolo. Proprio quest’ultimo, nel corso della visita in Sicilia aveva da una parte ricoosciuto i risultait delle autorità sanitarie regionale e dall’altro spinto affinché i numeri si alzino ulteriormente. Dopo il tavolo che si è svolto ieri nella sede catanese del governo regionale per istituire l’hub di Nelson Mandela di Misterbianco, oggi partono i sopralluoghi nelle strutture messe a disposizione dai Comuni di Acireale, Sant’Agata li Battiati e Caltagirone. Non ci dovrebbero essere criticità, ma nelle prossime i locali destinati a medici e cittadini saranno controllati dal personale dell’Asp e dai funzionari del dipartimento regionale Protezione civile per individuare possibili lacune strutturali o problemi di salubrità dei luoghi.
Da quanto fatto sapere dai vertici della Protezione civile a questa testata, gli altri tre centri etnei che si andranno ad aggiungere al Nelson Mandela – dove saranno somministrati 700 vaccini al giorno – saranno il Palazzetto dello sport di Sant’Agata Li Battiati, il Palazzetto di Diporto di Caltagirone e il PalaTupparello di Acireale. Nei primi due, così come a Misterbianco, le autorità puntano a poter inoculare 700 dosi giornaliere. Nel caso della struttura acese, l’obiettivo è ancora più ambizioso: vaccinare mille persone ogni ventiquattro ore. Quella del PalaTupparello di riaprire le porte per la campagna vaccinale rappresenta una vera e propria novità, se si considera che la struttura è chiusa dal 2019, quando è passata al Comune dopo trent’anni di gestione privata. La struttura, che in passato è stato il palcoscenico e l’arena di alcuni dei più grandi concerti del Sud Italia, dopo diversi contenziosi tra le società che lo hanno gestito e l’ente locale, adesso si trova in condizioni precarie. Un mese fa è stato proposto un atto di indirizzo per affidarla in economia alla Sogip, la partecipata del Comune che gestisce il servizio idrico e che in questo caso si occuperebbe di sistemare la struttura per farla ripartire, incassando le spese dei lavori con la realizzazione dei primi eventi.
Nell’attesa che l’atto d’indirizzo per l’affidamento temporaneo venga votato dal Consiglio comunale, una parte dell’immobile sarà dedicata ai vaccini. Sulla buona riuscita dell’operazione, l’assessore comunale alla Protezione civile Salvo Grasso assicura che l’area dell’impianto che sarà resa fruibile per la campagna anti-Covid è sicura ed è stata valutata dagli esperti. «I comitati regionali ci hanno chiesto i documenti e hanno fatto le loro valutazioni – afferma a MeridioNews il componente della giunta a cinquestelle – La parte che sarà utilizzata si trova nel parterre. Tutti gli ingressi sono contingentati e saranno previste più entrate». Il sopralluogo di questa mattina della Protezione civile e dell’Asp servirà a valutare l’accesso. «Ci sono delle scale che potrebbero creare problemi, ma i disabili possono accedere con le macchine attraverso la parte retrostante. Quindi – conclude l’assessore comunale – credo che verrà trovata una soluzione ideale a garantire la vaccinazione a tutti».