Una doppia denominazione che adesso comprende anche quello dell'antica colonia greca che adesso «identifica il completo patrimonio e che originariamente era stata omessa», afferma l'assessore ai Beni culturali Alberto Samonà
Il Parco archeologico di Leontinoi cambia nome «Riconosciuta valenza storica dell’antica Megara»
Il Parco archeologico regionale di Leontinoi cambia denominazione. Con decreto dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, infatti, è stata modificata la denominazione, che da oggi sarà Parco archeologico di Leontinoi e Megara. «La valenza storica dell’antica Megara Hyblaea che era stata omessa nell’originaria denominazione del Parco di Leontinoi, rischiava di essere sottovalutata», dice l’assessore. «La nuova denominazione riconosce la doppia anima del Parco – dice Samonà – e ne identifica in modo completo il suo patrimonio che include sia Leontinoi che la colonia greca di Megara Hyblaea, fondata un anno dopo.
«Le due città antiche, già accomunate nella loro storia, costituiscono – evidenzia il direttore del Parco, Lorenzo Guzzardi – uno dei piu’ ricchi patrimoni culturali e ambientali dell’Isola in cui gli scavi archeologici, a partire dagli anni Cinquanta dello scorso secolo, continuano a riservare sorprese e importanti scoperte, grazie alla collaborazione di varie università italiane e straniere. Megara in particolare avrà presto nella zona del Faro Cantera il suo museo grazie ai lavori appena consegnati che interesseranno tutto il Parco e la cui conclusione è prevista per la fine del prossimo anno».
Leontinoi fu un’influente polis della Sicilia Greca. Di origine sicula, venne fondata nel 729 a.C. da calcidesi provenienti dalla colonia euboica di Naxos, posta poco più a nord, che cacciarono gli indigeni Siculi e ne grecizzarono il nome. Elemento emblematico della città fu il leone, simbolo del dio Apollo, che viene rappresentato anche nelle monete coniate nella citta’. Il periodo antecedente la colonizzazione greca di Leontinoi è oscuro. Delle civiltà preelleniche rimangono i ritrovamenti nelle zone archeologiche, in particolare grotte murate e capanne del tipo italico. Popolazioni di varia origine avevano occupato le colline: tra queste i Siculi che, giunti sull’isola, cacciarono i Sicani verso occidente. I Siculi si stanziarono sul colle di Metapiccola, dando origine ad un insediamento che gli studiosi hanno identificato con la mitica Xouthia. La loro economia si basava sull’agricoltura, ma anche sulla pesca e sul commercio, esercitato attraverso lo scalo di Castelluccio. Contemporaneamente, sui colli circostanti continuavano a vivere popoli indigeni, che sembrano aver mantenuto con i Siculi rapporti amichevoli e che continuarono ad occupare la stessa zona anche quando dei Siculi si persero le tracce.