I rosanero, reduci dal successo con il Marsala, domani allo stadio Modestino De Cicco di Pratola Serra vogliono dare continuità allo score in trasferta e, contestualmente, fornire delle risposte all'esterno tra Savoia e perplessità dell'ambiente. Floriano subito titolare
Il Palermo sabato in Irpinia a caccia di conferme Avversari di turno? Il San Tommaso e le critiche
Tre avversari contemporaneamente sulla strada del Palermo: uno effettivo sul campo, il San Tommaso, gli altri due in senso figurato ma ugualmente presenti nel contesto della gara valida per la seconda giornata di ritorno del girone I di serie D e in programma allo stadio Modestino De Cicco di Pratola Serra (AV) domani alle 14,30 e non domenica in seguito all’ok della LND nei giorni scorsi alla richiesta del club irpino previo benestare della società rosanero. I due ostacoli contestuali alla partita? Il Savoia e il malcontento della gente, clima che stride obiettivamente con il dato di fatto del primato in classifica. Per quanto riguarda il Savoia, i rosanero dovranno fare i conti anche nel prosieguo del torneo con il duello a distanza con i campani (secondi al momento a sole tre lunghezze) e avere la lucidità necessaria per non cadere nella trappola delle provocazioni provenienti strategicamente dal sodalizio di Torre Annunziata. E anche a proposito del secondo avversario, il pessimismo dell’ambiente, si tratta di un fattore con cui i rosa dovranno imparare a convivere.
Vincere e convincere, lo step in più che la tifoseria chiede adesso alla squadra, è una formula che soprattutto nell’ultimo peridio gli uomini di Pergolizzi hanno applicato con grande fatica sacrificando – non per scelta ovviamente ma per una involuzione dovuta anche ad un calo sia fisico che mentale – la qualità della manovra sull’altare del pragmatismo e della sostanza. Strumenti che non sono incompatibili con il bel gioco – e questo lo sa anche Pergolizzi nonostante il contesto di una serie D in cui è la componente agonistica a prevalere – e che, a prescindere dall’estetica, saranno molto utili anche oggi su un campo più piccolo rispetto allo standard contro un San Tommaso pericolante (la formazione allenata da Liquidato, che la scorsa settimana ha perso contro il Savoia, è penultima a quota 12 punti) e a caccia di punti importanti in chiave salvezza. In Irpinia arriva un Palermo che, reduce dal successo casalingo con il Marsala, vorrà dare continuità al proprio percorso facendo leva in questo caso su uno score molto incoraggiante fuori casa (sette vittorie ed un pareggio oltre al record della migliore difesa d’Italia con un solo gol – peraltro un’autorete – subìto) che ha consentito finora alla capolista di mantenere la leadership del girone.
Pergolizzi, che confermerà il collaudato 4-3-3, darà una maglia da titolare al neo-acquisto Floriano («Voglio dare subito il mio contributo per raggiungere l’unico obiettivo che abbiamo» – ha dichiarato al sito ufficiale l’attaccante classe 1986 che ha scelto la maglia numero 25 e che verrà presentato lunedì alle 16,30 allo stadio Barbera) nel tridente completato da Ricciardo e molto probabilmente da Felici la cui presenza dal primo minuto, però, non è scontata. Alla vigilia del match, infatti, resta un punto interrogativo legato alla scelta del 2001 da mandare in campo: l’attaccante romano è ancora in pole-position ma nelle ultime ore ha preso consistenza l’ipotesi relativa alla titolarità del portiere Fallani, con il quale Pergolizzi si è intrattenuto ieri pomeriggio al termine dell’allenamento al Tenente Onorato, in funzione di un tridente con il timbro over formato da Floriano, Ricciardo e Ficarrotta. A centrocampo, in cabina di regia, Mauri (titolare domenica scorsa) è in vantaggio su Martin che, pur non essendo al top, è avviato comunque verso il definitivo recupero dopo la panchina contro il Marsala per un risentimento a un polpaccio. Le mezzali saranno Langella, favorito questa volta su Kraja, e Martinelli. Venti i giocatori convocati e partiti questa mattina in pullman. Tra gli indisponibili figurano anche Rizzo Pinna e Accardi, entrambi out a causa della febbre.